Tra i nove ordini del giorno respinti dal Consiglio c’è quello presentato da Marco Cugusi di Sel, di sostegno alla manovra di bilancio proposta dalla Giunta ma bocciato a causa delle premesse che censuravano le politiche del Governo nei settori dell’economia e del lavoro ed evidenziavano la timidezza dell’Unione europea nel recepire la necessità di un cambiamento rispetto alle tradizionali politiche di austerity.
Respinto anche l’ordine del giorno, sottoscritto da Giuseppe Pellacani e Andrea Galli di FI, da Ncd e da CambiaModena, per assoggettare all’Imu le aree estrattive classificandole come “fabbricato produttivo di categoria D” o come terreni edificabili ai fini fiscali.
Sono stati bocciati gli ordini del giorno proposti dal M5s per intensificare delle misure per ridurre gli affitti passivi del Comune; per appoggiare la mozione presentata alla Camera dal M5s contro i tagli agli enti locali; per organizzare a Modena una manifestazione pubblica per evidenziare le difficoltà che le politiche del Governo creano al Comune; per ricercare nuove fonti di finanziamento sostituendo le entrate della vendita delle quote di partecipazione Hsst e Farmacie con la contrazione di mutui triennali agevolati; per riorganizzare l’ufficio grafica del Comune.
Respinto l’ordine del giorno di Forza Italia, illustrato da Adolfo Morandi, che invitava a implementare la spending review sui conti comunali e a considerare di affidare a un organismo esterno e autonomo la revisione e la valutazione della spesa. Bocciato anche l’ordine del giorno di Luigia Santoro (Ncd) per contrastare la denatalità attraverso la creazione di un fondo specifico per destinare un contributo mensile alle famiglie in difficoltà che scelgono di avere figli.
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