Investimenti per 88,5 milioni nel triennio, 8,5 in più di quelli annunciati nelle scorse settimane nel Documento unico di programmazione (Dup); la spesa corrente prevista nel 2015 è di 232,8 milioni di euro con la conferma di una manovra di oltre 14 milioni di euro, con 5,2 milioni di tagli e 9 milioni di maggiori introiti fiscali intervenendo solo su Imu e Tasi; nessun altro aumento tributario da Irpef, Tosap, imposta di soggiorno, passi carrai e affissioni, con l’unica esclusione della Tari che cresce del 3,7 per cento a causa dell’adeguamento del fondo rischi entrate di dubbia esigibilità; blocco delle tariffe con l’ulteriore garanzia dell’applicazione della nuova Isee per la salvaguardia delle famiglie coinvolte da crisi aziendali e dell'accesso ai servizi per le fasce deboli della popolazione.
Sono gli elementi principali della proposta di Bilancio previsionale armonizzato 2015-2017 del Comune di Modena illustrata al Consiglio comunale oggi, lunedì 9 febbraio, dal sindaco Gian Carlo Muzzarelli e dall'assessora al Bilancio Ludovica Carla Ferrari. Insieme ai documenti finanziari e al Piano degli investimenti, è stata presentata anche la nota di aggiornamento al Dup che descrive le strategie di governo e gli obiettivi indicando le misure economiche, finanziarie e gestionali necessarie a realizzarli.
L’approvazione del bilancio è prevista per i primi giorni di marzo, mentre ora parte il percorso di approfondimento nelle diverse commissioni consiliari e per la definizione degli emendamenti (15 giorni il termine per presentarli).
Nella relazione introduttiva il sindaco, dopo aver ribadito, anche con riferimento all’inchiesta Aemilia sulle infiltrazioni mafiose, che legalità e sicurezza sono premesse della ripresa economica, ha sottolineato il senso del messaggio politico inviato alla città con la scelta di aumentare gli investimenti portandoli a 88,5 milioni in tre anni, circa la metà previsti nel 2015 dopo che negli ultimi anni si è oscillato tra i 9 e i 15 milioni: “Proponiamo di reagire tutti insieme a un clima di depressione, a un rischio di declino; proponiamo di rimetterci in movimento e di scommettere sul futuro e respingiamo l’idea che per farlo il Comune debba ritagliarsi un ruolo sempre più piccolo e sempre più marginale”.
Il Piano triennale prevede interventi per la scuola, la casa, la cura della città, la mobilità, la smart city e l’economia.
Il Piano sarà finanziato dagli oneri di urbanizzazione, da contributi di Regione e Stato e da dismissioni patrimoniali immobiliari e mobiliari per 29 milioni. “Le gestiremo con molta oculatezza – ha precisato Muzzarelli – tenendo conto degli utili di bilancio e delle opportunità di controllo strategico di una società come Hera e delle dinamiche di mercato, per evitare rischi di svendita. Non prevediamo il ricorso all’indebitamento perché ha un impatto negativo sul patto di stabilità e ridurrebbe le nostre possibilità di spesa, invece di aumentarle”.
Rispetto alla manovra da oltre 14 milioni, dovuta per più di 12 ai tagli dei trasferimenti statali, il sindaco ha sottolineato la riduzione della spesa per 5 milioni e 243 mila euro che porta a 31 milioni il taglio sulla spesa corrente del Comune negli ultimi cinque anni. L’aumento delle imposte per 9 milioni “non è la scelta della via più facile e comoda, per chi governa è la più impopolare (ed è la più facile e popolare per chi si oppone), ma l’alternativa era chiudere servizi, falciare i trasferimenti alle famiglie, alle imprese e al volontariato oppure chiedere, come abbiamo fatto, un contributo in più a chi ha di più”.
Perché con una crisi che accresce la domanda di intervento degli enti locali, per il sindaco non si può pensare a “una società ricca con istituzioni povere: non regge un sistema di ricchezza privata e di miseria pubblica”, anche perché “dietro ai numeri di bilancio ci sono persone in carne e ossa”: dalle 5.300 famiglie a carico dei servizi sociali ai 1.250 anziani nelle case protette, dai 21.600 iscritti alle biblioteche alle 150 società sportive, fino ai 1.753 bambini dei nidi o ai 695 studenti che utilizzano il trasporto scolastico.
Nel bilancio aumenta l’indice di autonomia finanziaria che passa dall’89 al 92 per cento e Muzzarelli ha concluso sottolineando le scelte positive del governo sulle riforme e sulle manovre per creare effetti espansivi sull’economia, ma ha criticato i tagli agli enti locali (“bisognava tagliare di più sui ministeri”) e ha inviato a mantenere gli impegni sulla “local tax” per garantire “un sistema fiscale locale finalmente semplice e stabile, oltre all’eliminazione di lacci a laccioli normativi, pesanti e costosi per chi li rispetta, praticamente inutili per gli li ignora o li aggira”.
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