Equità e progressività. Sono i principi ai quali si ispira la manovra fiscale prevista nel bilancio comunale che interviene solo su Imu e Tasi, incidendo sulla ricchezza patrimoniale in senso stretto e mettendo in campo anche un rilevante impegno sul versante del recupero dell’evasione e dell’elusione di imposte, tasse e tariffe, oltre che sul recupero crediti, particolarmente significativo per le sanzioni da violazione del Codice della strada. In particolare, sarà intensificata la collaborazione e l’interscambio di dati con l’Agenzia del territorio e con l’Agenzia delle Entrate.
Il gettito complessivo è previsto in 69 milioni di euro, tre in meno rispetto a quello del 2012.
Per l’abitazione principale l’aliquota Tasi passa da 3,1 a 3,3 per mille con un incremento medio per abitazione di circa 19 euro all’anno (dada 301,87 a 321,08 per circa 63 mila deleghe su oltre 56 mila abitazioni). Rimangono confermate le detrazioni da 120 a 10 euro, a scalare, per rendite catastali da 300 a 570 euro (sono previsti dieci scaglioni), oltre a 50 euro per ogni figlio convivente fino a 26 anni.
Per le altre abitazioni le aliquote sono diversificate a favore degli affitti concordati, dell’Agenzia casa e dei comodati a parenti di primo grado. L’aumento medio è di 94 euro all’anno. In particolare, per gli affitti concordati al 5,6 di Imu si aggiunge lo 0,8 di Tasi, ma se il canore è inferiore o uguale al canone minimo l’Imu è solo del 4,6. Nei comodati ai parenti di primo grado l’Imu è al 9,2 e la Tasi allo 0,8; per gli affitti liberi e i comodati a parenti e affini, così come per gli alloggi a disposizione, l’Imu è al 10,6 (Tasi sempre allo 0,8). Per le abitazioni in Agenzia casa l’Imu è al 4, mentre la Tasi allo 0,8.
Rispetto ai fabbricati produttivi sono previsti aumenti per uffici, negozi e laboratori usati direttamente dai proprietari che rimangono quindi con l’Imu all’8,6 e la Tasi a zero.
Tasi zero e Imu all’1 per mille e senza aumenti anche per i fabbricati produttivi. A parte il caso di banche e assicurazioni che avranno un aumento medio di 784 euro con Imu al 3 e Tasi allo 0,8. Se invece il fabbricato è sfitto, l’aumento sarà mediamente di 588 euro (Imu al 3 e Tasi allo 0,5).
Per uffici e attività collettive l’Imu è fissata al 10,6 e la Tasi allo 0,8 (aumento medio 296 euro). Se l’ufficio è sfitto la Tasi è più bassa, allo 0,5, e l’aumento medio è di 155 euro. Stessa differenza anche per negozi e laboratori: Imu al 10,6 e Tasi allo 0,8 (aumento medio sui 93 euro), ma in caso di locali sfitti la Tasi è allo 0,5 con un aumento medio di 70 euro.
I fabbricati merce invenduti hanno la Tasi al 2,5, i terreni edificabili l’Imu al 10,6 e la Tasi allo 0,8, i terreni agricoli l’Imu al 10,6 e la Tasi a zero, i fabbricati agricoli a uso produttivo la Tasi a 1 e niente Imu.
L’incremento della Tari è dovuto all’adeguamento del fondo rischi entrate di dubbia esigibilità che quasi raddoppia passando da 1,65 milioni nel 2014 a tre milioni per il 2015 a causa del grado di insolvenza delle riscossioni della Tares 2013 e dalle Tari 2014. Al Tavolo della crescita è previsto il confronto con il gestore Hera e l’obiettivo è quello di non aumentare il costo del servizio vero e proprio. “Il ritorno dal sistema a tariffa alla tassa, deciso dal Governo nazionale alla fine del 2013, è stato un grave passo indietro”, ha spiegato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli nella relazione al Consiglio sottolineando che “il rischio d'impresa per la riscossione dei pagamenti è stato scaricato sui Comuni e sui contribuenti onesti. Il costo è stato aumentato dell'Iva. La tassa non aiuta l'innovazione del settore”.
Nel 2017 Atersir metterà a gara il servizio di gestione dei rifiuti e per allora “è necessario passare nuovamente al sistema tariffario – ha affermato Muzzarelli – e l'indicazione che abbiamo trasmesso all'agenzia è nettissima: oggetto della gara deve essere un modello flessibile, obbligatoriamente tarato sulla tariffa puntuale (misurabile con l'indifferenziato) e sviluppato sulla raccolta porta a porta e con i Centri di Raccolta a complemento”. Nel frattempo, il Comune ha progettato con Hera il piano ModenaAmbiente 2019 per il rilancio della raccolta differenziata, con sette step successivi di cui due, prioritari, incentrati sull'ampliamento spinto del porta a porta nel centro storico e nelle zone industriali.
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