Nessun aumento delle tasse, politiche di spesa orientate alla difesa e alla qualificazione dei servizi, con la possibilità di una loro espansione, la continuazione della politica degli investimenti soprattutto per edilizia scolastica, smart city e cura della città grazie anche alla revisione del Patto di stabilità. Sono i principali indirizzi per il bilancio 2016 contenuti nel Documento unico di programmazione 2016-2018 del Comune di Modena illustrato al Consiglio comunale oggi, giovedì 10 dicembre, dall’assessora al Bilancio Ludovica Carla Ferrari.
La discussione sul provvedimento, che definisce l’orizzonte strategico della manovra finanziaria per il prossimo anno e per il triennio, si svolgerà nella prossima seduta di giovedì 17 dicembre.
I cittadini di Modena, esplicita il documento, “beneficeranno integralmente della cancellazione dell’imposta sull’abitazione principale e non ci saranno aumenti di altri tributi e dell’addizionale Irpef”. Per le politiche tariffarie è prevista una verifica con l’applicazione della nuova Isee allo scopo “di aumentarne il livello di equità”, mentre il calcolo della Tari sarà impostato, come per quest’anno, con il vincolo di coprire i mancati pagamenti e l’obiettivo di contenere i costi di gestione.
Le indicazioni del Dup tengono conto dei contenuti della Legge di stabilità in discussione in Parlamento che non pongono particolari problemi al bilancio comunale dopo la manovra del 2015 che ha adeguato strutturalmente le entrate. Viene confermato il piano investimenti dello scorso anno che prevedeva 90 milioni di interventi entro il 2017: circa 30 dovrebbero essere realizzati quest’anno, tornando sui livelli del 2010, mentre negli ultimi anni si era scesi intorno ai 18 all’anno, addirittura meno di dieci nel 2013. Entro la fine del 2015 l’indebitamento del Comune si ridurrà ulteriormente scendendo sotto gli otto milioni (erano quasi 40 nel 2010), in media circa 43 euro a cittadino.
Per finanziare la spesa in conto capitale non sono previste ulteriori dismissioni di quote di società partecipate. “Le riconversioni patrimoniali operate nel 2015 – spiega il documento – consentono di rispettare gli impegni per l’edilizia scolastica e forniscono una leva adeguata per l’impiego dei finanziamenti europei”.
La previsione dell’amministrazione comunale è che una moderata ripresa dell’attività edilizia e i provvedimenti dello “sblocca Modena” dovrebbero consentire “un miglioramento delle entrate in conto capitale, ma sarà opportuno lavorare anche sul versante della trasformazione di spesa corrente in spesa per investimenti per la cura della città”. La modifica del Patto di stabilità, inoltre, “consentirà altresì di valutare con attenzione e prudenza l’eventuale ricorso al credito per interventi di grande rilevanza strategica”.
Sul fronte della spesa corrente non si prevedono tagli, bensì una possibile espansione di alcuni servizi sulla base di “miglioramenti dell’efficienza e riorganizzazioni capaci di recuperare risorse”. Nel complesso, però, rispetto all’assestato 2016, nel Dup si stima di dover effettuare una manovra di riduzione della spesa compresa fra i due e i quattro milioni di euro, “onde tener conto anche dei rischi legati alla sottostima dei fondi della legge di stabilità per la copertura integrale dei tagli Imu-Tasi”. Presupposto della manovra comunale, infatti, è il rispetto degli impegni assunti dal governo nella proposta della Legge di stabilità: nessun ulteriore taglio alle finanze comunali; ristoro integrale delle mancate entrate derivanti dall’abolizione di Imu e Tasi per prime case, macchinari imbullonati e terreni agricoli; superamento del Patto di stabilità interno con l’unica imposizione ai Comuni del rispetto dell’obbligo di pareggio.
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