Diversi consiglieri hanno colto l’occasione della delibera sulla convenzione urbanistica dell’area di via Divisione Acqui, su cui sorgerà un edificio destinato al cohousing, per esprimere la propria opinione sul nuovo modello abitativo
Per il M5s, Mario Bussetti ha espresso interesse “per una tipologia dell’abitare di cui non ci sono grandi esempi a Modena”. Il consigliere ha chiesto se “esistono modalità per verificare che questo approccio al cohousing venga rispettato, dal momento che, a fronte di questo nuovo approccio all’abitare vengono riconosciute agevolazioni”. Per Luca Fantoni “quando andremo a cambiare lo strumento urbanistico dovremo lavorare approfonditamente anche sul tema parcheggi, a partire dalle dotazioni minime obbligatorie. In un progetto come questo infatti – ha proseguito – dover realizzare un determinato numero di parcheggi minimo è un controsenso, perché il cohousing sposa anche logiche di mobilità elettrica, car sharing e altro”.
Marco Chincarini di Per me Modena ha evidenziato che l’iniziativa “nasce dal progetto di alcune famiglie. Il progetto ha vissuto diverse fasi e ora rispetta le regole del cohousing. Quante famiglie presenti all’inizio – ha domandato – sono rimaste nel progetto che adesso vede la realizzazione?” Il consigliere ha infine annunciato di votare “convintamene a favore perché è una proposta di comunità e società diversa”.
Francesco Rocco di Futuro a sinistra si è detto “convinto” dell’iniziativa e ha ricordato di aver votato nel precedente Consiglio “la delibera sul progetto, molto innovativa. Con il problema parcheggi l’iter sembrava allungarsi notevolmente ma votando ora questa delibera mi sembra di finire un percorso tra i due mandati in tempi abbastanza rapidi”.
Per Andrea Galli di FI “questo progetto di cohousing è la premessa a un casino costruito a tavolino, così come già fatto in passato con appartamenti per lavoratori. Voteremo contro questo progetto e questa idea, che richiede sforzi al Comune e ci sembra irrealizzabile. Faccio i migliori auguri ma credo sarà un progetto che non avrà grandi sbocchi”.
Per il Pd, Fabio Poggi ha precisato che “questa delibera non è sul progetto di cohousing, già approvato nella scorsa consigliatura, ma sulla convenzione per le opere di urbanizzazione”. Il consigliere ha aggiunto che “l’altra esperienza di qualche anno fa sta funzionando bene: in gestione a una cooperativa ospita per lo più insegnanti professionisti che vengono da lontano e padri separati”. Tommaso Fasano ha detto di “salutare con interesse lo sviluppo di questo progetto: provare a rispondere sottoforma di housing sociale e comunitario può rappresentare una proposta innovata in questo momento”. Il consigliere ha ricordato che “le persone che hanno espresso interesse per questa modalità di abitare, hanno aspettato due anni perché questo progetto venisse realizzato. La loro volontà di provare questo modello va sostenuta”.
Marco Cugusi di Sel ha evidenziato la necessità di “mettere in campo controlli e professionalità diverse, se si presentano criticità. Ci sarebbe bisogno di realizzare più spesso palazzine con spazi di comunità – ha aggiunto precisando che “è necessario superare le situazioni di disinteresse e chiusura che spesso si riscontrano e creare un sistema per cui, se nella porta accanto c’è un anziano in difficoltà, questo viene aiutato”.
Azioni sul documento