“Per il servizio di City Porto vorremmo ripartire dai commercianti, coloro che hanno bisogno della consegna delle merci e con loro costruire un sistema che possa funzionare, sulla base della sperimentazione effettuata in passato”.
Lo ha detto l’assessore alla Mobilità del Comune di Modena Gabriele Giacobazzi nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 3 dicembre rispondendo all’interrogazione sul City Porto del M5s illustrata da Marco Rabboni. Il consigliere ha chiesto se il progetto è ancora attivo e in che forma, in caso contrario che fine hanno fatto i materiali e i contributi del Comune, quali siano i risultati ottenuti e la valutazione dell’Amministrazione e infine quali soluzioni si intendano adottare per ridurre l’impatto ambientale della consegna delle merci in centro storico.
Il City Porto è un servizio di stoccaggio e distribuzione delle merci in centro storico inaugurato nel 2007 con l’obiettivo di razionalizzare la movimentazione delle merci dirette ai negozi della zona Ztl e ridurre così l'impatto ambientale dei mezzi di trasporto. Giacobazzi ha precisato che il progetto del City Porto non è più attivo dal 28 febbraio 2014 e che i materiali acquistati con contributo a fondo perduto, come i mezzi, sono stati restituiti al Comune: “È stata una sperimentazione utile che non ha però raggiunto i risultati sperati e il soggetto individuato per offrire il servizio non ha potuto proseguire l’attività”. L’assessore ha spiegato che dal 2010 in poi i contributi comunali sono andati a calare, in quanto l’obiettivo era far decollare l’iniziativa, che però “non è risultata sostenibile nonostante l’affidamento al City Porto anche della raccolta dei cartoni da parte di Hera. Le spedizioni medie complessive – ha precisato – in un giorno si aggiravano sulle 20-25, quantità ridotta rispetto al totale delle necessità del centro”. Giacobazzi ha espresso comunque la volontà di riavviare il servizio con modalità diverse “in un momento come questo in cui si va verso una regolamentazione differente dell’accesso al centro storico, che limiterà maggiormente il transito dei mezzi”. L’assessore ha spiegato che non è praticabile la soluzione di mantenere in seno al Comune il servizio, né di affidarlo attraverso gara a un’azienda di trasporti, “perché nessuno affiderebbe le proprie merci a un’impresa concorrente per il percorso dell’ultimo miglio. Al tavolo aperto sul centro storico abbiamo iniziato a ragionare con associazioni di categoria e commercianti – ha concluso – perché se non si raggiunge un livello di richieste adeguate il servizio non è sostenibile e competitivo”.
Nella replica il consigliere Rabboni ha precisato che i numeri del servizio gli risultavano superiori, “e la sperimentazione ci pareva aver avuto discreti risultati. Siamo contenti comunque – ha proseguito – che si stia cercando la strada per riattivare il servizio e auspichiamo vengano utilizzati i mezzi elettrici già a disposizione, che non sono inquinanti”.
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