Ruotano attorno alla “Secchia rapita”, intesa come manoscritto originale ma anche come originale della secchia di legno coeva, abitualmente conservata al Palazzo Comunale di Modena, le varie sezioni della mostra “Alessandro Tassoni. Spirito bisquadro”, che in occasione del 450° della nascita dell’autore inaugura sabato 12 dicembre alle 17 ai Musei civici di Palazzo dei Musei in largo S. Agostino a Modena, dove resterà vistabile gratuitamente fino al 13 marzo 2016.
La mostra, che avrà importanti prestiti da Roma, Firenze, Torino, Bologna e Oderzo, mira a mettere in scena, non senza riferimenti al carattere “bizzarro” di Tassoni, il contesto che ha lo visto operare nella sua attività di poeta, diplomatico e cortigiano al servizio dei Colonna, dei Savoia, dei Ludovisi e di Francesco I.
La vocazione enciclopedica e la complessità degli interessi del Tassoni viene tratteggiata in una scansione espositiva che rende conto dei momenti più importanti della sua attività letteraria e politica, a partire dagli gli anni della formazione e del passaggio a Roma. La vivacissima Corte papale rappresentava infatti per gli scrittori dell’epoca non solo la possibilità di coltivare i propri interessi letterari ed eruditi, ma anche di intraprendere una carriera politica e diplomatica. In questo contesto lo scrittore maturò il “Paragone degl'Ingegni antichi e moderni”: un’opera in cui, sostenendo la superiorità dei moderni nella politica, nelle scienze, nelle arti, nelle lettere e in ogni altra attività umana, inaugurava quella “querelle des anciens et des modernes” destinata a divenire oggetto di vivace dibattito nella Francia dell'ultimo trentennio del secolo XVII.
Particolare attenzione è dedicata in mostra alla biblioteca tassoniana, tramite l’esposizione dei libri che gli appartennero e che furono da lui postillati, a partire da quelli delle “tre corone” (Dante, Petrarca, Boccaccio), fino all’ “Orlando furioso”.
Partendo dall'esposizione della vecchia secchia di abete protagonista del poema, che recenti studi conoscitivi confermano essere dell'inizio del XIV secolo, quindi coeva alla battaglia di Zappolino, la mostra ripercorre anche la lunga vicenda compositiva e editoriale della “Secchia rapita”, rendendo visibili le ricerche preliminari condotte dal poeta durante la redazione del poema, e chiarendo i molteplici richiami alla società contemporanea.
Dall'Archivio Storico Comunale di Modena provengono i due preziosi volumi manoscritti della “Secchia”, la prima e l'ultima redazione del poema che nel 1625 fu donata dall’autore ai Conservatori per affidarlo alla memoria della Comunità. Di quest'ultimo volume l'Archivio Storico con il sostegno del Lions Club Estense ha realizzato una versione digitale che consente ai visitatori della mostra di sfogliare virtualmente il manoscritto.
La mostra presenta, inoltre, diverse novità sul fronte della fortuna editoriale e iconografica della “Secchia rapita” in ambito grafico e pittorico. Particolarmente ricca e vivace è la sezione dedicata alla fortuna della “Secchia rapita” nel ‘900, declinata su molteplici fronti compresi tra l'interpretazione artistica e la rilettura popolare: dall'impresa dell'editore Angelo Fortunato Formiggini alla goliardia studentesca, tra furti rocamboleschi e rappresentazioni satiriche in costume.
Per l'occasione, infine, sarà esposta una serie di disegni sulla “Secchia rapita” di Antonio Possenti (Lucca 1933), in cui l'artista indaga la logica profonda dell'immaginario tassoniano mettendo in evidenza l'essenza eroicomica del poema.
In mostra anche video realizzati con la tecnica dell'animazione e del collage.
Il catalogo della mostra, che costa 25 euro, è in vendita al bookshop di Palazzo dei Musei al prezzo di 25 euro. In occasione dell’inaugurazione della mostra e fino al giorno di Natale è in vendita al prezzo scontato di 20 euro.
La mostra “Alessandro Tassoni. Spirito bisquadro” è visitabile gratuitamente da martedì a venerdì dalle 9 alle 12; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19; lunedì chiuso. Informazioni on line (www.museicivici.modena.it).
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