“Tra gli interventi che rientrano nell’ambito dell’innovazione didattica a cui punta ‘Educare Insieme’, il Piano per la Buona scuola a Modena, oltre all’introduzione di progetti pilota per l’insegnamento delle tecnologie digitali, c’è anche il rafforzamento delle attività di educazione musicale e di lingua inglese, che sono tradizionalmente parte del piano dell’offerta formativa dei nostri servizi, ma che quattro anni fa hanno subito un taglio drastico”.
Lo ha detto l’assessore a Cultura e Scuola del Comune di Modena Gianpietro Cavazza nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 1 ottobre, rispondendo alla prima di due interrogazioni di Marco Chincarini di Per me Modena relative al Piano per una Buona scuola. Riferendosi al rafforzamento delle esperienze presenti nei nidi e nelle scuole dell’infanzia di educazione musicale e lingua inglese, il consigliere chiedeva “quali insegnamenti e attività il Comune intenda rafforzare, quali le situazioni di maggior fragilità e quali le risorse oggi disponibili”.
L’assessore ha precisato che, oltre a ridurre le ore di formazione degli insegnanti, nell’anno scolastico 2011/2012 le attività musicali vennero dimezzate in nidi e sezioni di tre e quattro anni delle scuole d’infanzia, che registrarono anche la riduzione dell’inglese. E ha continuato: “Da quest'anno si è valutato prioritario partire dal rafforzamento di queste attività introducendo nuovamente gli appuntamenti formativi per i docenti. Inoltre, insieme a direzioni didattiche e coordinamento dei servizi convenzionati, si individueranno le realtà con caratteristiche di maggior fragilità, come un minor rapporto numerico insegnanti/bambini e la presenza di situazioni problematiche (bambini certificati, in fase di apprendimento dell'L2 o in disagio sociale). La scelta di quale attività rafforzare dipenderà dai bisogni e dai progetti in atto e dalla tipologia del servizio. Nel bilancio di previsione 2016 si valuterà la disponibilità di risorse e i nuovi investimenti per estendere l'offerta delle attività ai servizi individuati”.
La seconda interrogazione, relativa alla riorganizzazione in Istituti comprensivi, chiedeva “in base a quali valutazioni si sia deciso il passaggio completo al sistema degli Istituti Comprensivi; se la riorganizzazione determinerà il taglio di Autonomie scolastiche, se saranno spostate scuole dagli attuali Comprensivi e a cosa sia dovuta la fretta di procedere alla totale riorganizzazione”.
L’assessore Cavazza ha spiegato che “garantire continuità per gli alunni fra diversi gradi scolastici è l’obiettivo principale della proposta a cui sta lavorando un gruppo formato da dirigenti scolastici e dirigenti del Settore Istruzione del Comune. L'idea di fondo è assicurare a un alunno che si iscrive a un Comprensivo la possibilità di continuare a frequentare una scuola dello stesso Istituto per otto o anche undici anni: elemento che riteniamo costituisca un valore rilevante sulla qualità dell’offerta scolastica. Per questo, di ogni Comprensivo faranno parte almeno una scuola secondaria di primo grado, una o più primarie e talvolta anche una o più scuole d'infanzia. L'estensione all’intera città del modello è in linea con le finalità della legge e funzionale all’omogeneità di trattamento dei minori residenti in diverse aree”.
Dieci gli Istituti Comprensivi previsti nell'ipotesi che sarà discussa con insegnanti e famiglie, sottoposta al parere dei Consigli d’istituto e al vaglio del Consiglio comunale prima di poter essere inoltrata alla Regione, entro il 30 novembre.
“La proposta – ha sottolineato Cavazza – pone particolare attenzione a collocazione, caratteristiche funzionali e dimensioni degli edifici. Si è tenuto in considerazione l’attuale numero di minori in età 6-14 anni residenti e iscritti, con un occhio alle previsioni demografiche che indicano per il prossimo decennio un calo sensibile di alunni, più marcato nella scuola primaria (-1823 residenti in età 6-11 anni). Saranno possibili successivi aggiustamenti per garantire equilibrio, poiché la rete è suscettibile di variazioni in relazione all’andamento dei fattori che la determinano. E pensiamo che, per evitare eccessivi squilibri, anche lo spostamento di una scuola confluita in un comprensivo nella prima fase, possa essere accettabile rispetto alla realizzazione di un disegno più complessivo”. Infine, per quanto riguarda l’assegnazione degli alunni, il nuovo sistema “sarà organizzato su base territoriale secondo gli stradari delle primarie e anche il passaggio alla secondaria dello stesso comprensivo avverrà in automatico su questa base, fermo restando la possibilità di scegliere scuole diverse. Quindi l'accelerazione del processo è anche supportata dalla possibilità di passare direttamente ad una modalità unificata di assegnazione”.
Nella replica, il consigliere Chincarini ha sottolineato che “in questo momento evidentemente si sta ancora valutando la situazione e non c’è un’azione chiara rispetto al potenziamento delle attività di educazione musicale e di lingua inglese. Siamo ancora alla A di Annunci”, ha concluso annunciando di rimanere in attesa. Rispetto alla riorganizzazione, il consigliere ha precisato di aspettare “con ansia di conoscere la proposta, visto che passerà in Commissione e in Consiglio. Soprattutto con una situazione di andamento demografico così delicata bisogna mantenere altissima l’attenzione”.
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