Il fratello era stato arrestato dalla Polizia municipale poco prima di Natale, con 400 dosi di eroina, e per lui, un 24enne tunisino, era stata prevista la misura cautelare dei domiciliari in attesa del processo. Ora a essere arrestato è stato il fratello trentenne (H.A. le iniziali), residente nel reggiano e sposato con un’italiana, scoperto a spacciare a Modena proprio poco dopo essere stato in visita al fratello.
L’arresto è avvenuto ieri, giovedì 8 gennaio, nella zona di viale Gramsci, ed è stato convalidato in mattinata nell’udienza per direttissima che l’ha condannato a un anno e sei mesi, con pena sospesa. Il tunisino aveva ceduto cocaina per un valore di 200 euro e una ventina di grammi di hascish a un professionista modenese, deferito alla Prefettura come assuntore di sostanze stupefacenti.
Le frequenti visite all’arrestato da parte del fratello trentenne avevano insospettito gli operatori del Nucleo problematiche del territorio della Polizia municipale che avevano attivato una specifica attività di controllo nei pressi del domicilio che si trova in zona Università. Nel pomeriggio di giovedì gli agenti hanno visto arrivare il tunisino a bordo di un vecchio furgone condotto da un connazionale. Terminata la visita, H.A. non si è diretto verso casa, nel reggiano, ma è rimasto in città e in viale Gramsci ha incontrato, appunto, un professionista modenese.
La dinamica è stata quella abituale in questi casi: il nord africano è salito a bordo del veicolo del cliente, pochi minuti per chiudere la compravendita e ognuno riprende la propria strada. Questa volta però la scena è stata seguita fin dalle fasi iniziali dagli agenti in borghese della Municipale che hanno immediatamente sottoposto a controllo tutti i coinvolti nell’episodio. Così che si è preceduto all’arresto in flagranza di reato.
Gli agenti hanno poi effettuato una perquisizione domiciliare presso la residenza dell’arrestato nel reggiano, trovando materiale per confezionare droga, numerosi telefoni e un’ingente somma di denaro in contanti nascosta all’interno di un cuscino, denaro presumibilmente frutto dell’attività illecita dello straniero, già pregiudicato in passato per lo stesso reato. “Gli inquirenti – commentano gli operatori – dovranno ora fare luce sulla dinamica di quanto accaduto, cercando di capire se il fratello arrestato prima di Natale utilizzasse il fratello in libertà per continuare a gestire la numerosa clientela sulla piazza modenese”.
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