03/09/2014

BAJ ALLA POLETTI /2 – UN ARTISTA FRA IRONIA E IMPEGNO CIVILE

Libertario, esponente di primo piano delle avanguardie, innovativo e dissacratore

Le sue “Dame e Generali” e altri suoi libri d’artista saranno in mostra dal 12 settembre con inaugurazione alle 18 alla Biblioteca Poletti di Palazzo dei Musei a Modena (largo S. Agostino). Enrico Baj (Milano 1924 - Vergiate 2003), esponente di primo piano delle avanguardie artistiche degli anni Cinquanta, ha fondato il “Movimento nucleare”, fortemente innovativo dal punto di vista formale e ideologico. Autore delManifesto della Pittura nucleare” (1952) e del “Manifesto contro lo stile” (1957), la sua opera si caratterizza per l'ironia dissacratoria e per il forte impegno civile, attraverso invenzioni che combinano in modo ludico molteplici materiali e che daranno origine ai famosi “generali” e alle “parate militari” degli anni Sessanta, per trovare poi massima espressione nelle tre grandi opere degli anni Settanta: “I funerali dell'anarchico Pinelli” (1972), “Nixon Parade” (1974), e “Apocalisse” (1979). Dall'“Apocalisse” in poi Baj metterà in scena, quasi teatralmente, il degrado della società contemporanea, l'asservimento alle tecnologie e la "robotizzazione" dell'uomo. Risalgono agli anni ottanta opere come “Epater le robot” (1983), il “Manifesto del futurismo statico” (1983-86) e i “Manichini” (1984-87). Si accosta anche al teatro collaborando a numerose realizzazioni, tra cui “Ubu re” di Alfred Jarry, messo in scena da Massimo Schuster nel 1984. Attraverso una serie di opere come “Metamorfosi e Metafore” (1988), in cui la pittura prevale sul collage, Baj sviluppa una figurazione legata al fantastico, che avrà la sua massima espressione nelle opere kitsch dei primi anni novanta.

Nel 1993 inizia il ciclo delle “Maschere tribali”, a cui seguono i “Feltri” (1993-1998) e i “Totem”, opere che hanno nei titoli un ironico riferimento a personaggi della storia, come per le dame e i generali, dagli altisonanti titoli aristocratici e militari. Risale al 1994 “Berluskaiser”, una satira della conquista del potere attraverso i media; è del 1996 il “Monumento a Bakunin”, un omaggio alle idee anarchiche alle quali Baj si è sempre ispirato.

Parallelamente all'attività pittorica, l'artista si è dedicato alla produzione di libri d'artista, nati anche dal sodalizio con poeti e letterati, italiani e stranieri; tra le principali collaborazioni quelle con André Breton, Jean Baudrillard, Octavio Paz, Edoardo Sanguineti, Italo Calvino, Umberto Eco, Alda Merini, e molte altre ancora; numerose, inoltre,le sue collaborazioni con artisti di fama internazionale, da Fontana, Jorn, Colombo, Manzoni, all'americano Mark Kostabi e ai francesi Régis Deparis e Richard e Hervé Di Rosa.

Baj ha sempre affiancato alla pittura la scrittura pubblicando numerosi libri.

Nel 2001 Roma gli dedica un'ampia retrospettiva a Palazzo delle Esposizioni. Dal 2002 Baj inaugura un nuovo ciclo di opere "idrauliche" in cui dame a collage e piccole sculture sono realizzate con l'impiego di materiali metallici; queste opere verranno esposte nel 2003, nella sua ultima mostra alla Galleria Marconi di Milano.

Nel 2008 la Fondazione Marconi di Milano realizza un'importante esposizione incentrata sul ciclo delle Dame e i Generali e nel 2012 l'opera “I funerali dell'anarchico Pinelli” viene esposta a Milano, a Palazzo Reale. Nell’autunno del 2013 sono state dedicate a Baj due altre mostre a Milano: una alla Fondazione Arnaldo Pomodoro, l’altra alla Fondazione Marconi.

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