Il Comune di Modena dovrà andare verso il blocco dell’edificabilità delle aree di via Cannizzaro e via Aristotele, “nel rispetto delle disposizioni, delle motivazioni e delle procedure imposte dalla legge”. E' l’indirizzo approvato dal Consiglio comunale al termine della seduta di lunedì 7 aprile dopo che la proposta di deliberazione sottoscritta da 572 cittadini e presentata in Aula da uno dei firmatari, il capogruppo di Sel Federico Ricci, è stata modificata sulla base di un emendamento proposto poco dopo la mezzanotte dal capogruppo del Pd Paolo Trande e firmato da Sel, Pd e FI-Pdl. Di fatto, l’emendamento ha inserito i contenuti dell’ordine del giorno della maggioranza (presentato e poi ritirato) all’interno della delibera che, a quel punto, è stata approvata dall’Assemblea.
A favore si sono espressi Pd, Sel e FI-Pdl, mentre si sono astenuti Udc, Modenasaluteambiente.it ed Etica e legalità, che avevano precedentemente votato contro l’emendamento. Le consigliere Sandra Poppi di Msa ed Eugenia Rossi di El, tra i firmatari della proposta d’iniziativa popolare, in particolare, non si sono riconosciute nelle modifiche intervenute sul documento. È stato inoltre respinto l’emendamento presentato dalla consigliera Rossi per modificare la formulazione del documento originario su cui erano state espresse perplessità tecniche (a favore Udc, Msa ed El, contro Pd e Sel, astenuta FI-Pdl).
Il documento approvato mira a orientare le scelte dell’Amministrazione in tema di tutela, programmazione, approvvigionamento e gestione delle risorse idriche attraverso una serie di indirizzi. Tra questi: “Non avviare progetti relativi a ipotesi di potabilizzazione dell’acqua del Secchia fino al termine di studi ed elaborazioni” resi necessari dalle modifiche ai regimi idrici a causa di cambiamenti climatici e modifiche prodotte dagli interventi umani; “avviare, in stretta collaborazione con gli Enti territoriali competenti, la revisione integrale degli elementi di tutela delle acque contenuti nel Ptcp”; “partecipare attivamente con la propria struttura e con proprie competenze al cosiddetto Tavolo nitrati per la definizione delle strategie di tutela quali-quantitativa delle acque sotterranee rispetto alla presenza di nitrati”.
Prima del dibattito, l’assessore alla Programmazione e gestione del territorio Gabriele Giacobazzi ha precisato che, come emerso anche dal parere espresso dal Servizio urbanistica della Regione Emilia-Romagna, “per modificare il Piano operativo comunale eliminando l’edificabilità della zona serve una variante, che è il mezzo idoneo a intervenire sugli strumenti urbanistici”.
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