La convenzione tra Comune di Modena e associazione Centro documentazione donna, per la ricerca e la documentazione sui temi della differenza di genere e delle pari opportunità tra uomo e donna, sarà rinnovata per due anni, fino al 31 dicembre 2015, e per ogni anno l’Amministrazione erogherà un contributo a favore del Centro di 25.300 euro.
Lo ha stabilito il Consiglio comunale di Modena, nella seduta di lunedì 7 aprile, approvando la delibera emendata per il rinnovo con il voto favorevole di Pd e Modenasaluteambiente.it, contrario di FI-Pdl e Udc, e con l’astensione di Sel. L’emendamento presentato dal Pd e illustrato in Aula da Cinzia Cornia, ha ridotto la durata della convenzione da quattro a due anni adeguando i corrispondenti impegni di spesa e ha ricevuto il voto favorevole anche di Msa, contrari FI-Pdl, Udc e Sel. Approvato anche un ordine del giorno, sempre del Pd, presentato da Claudia Codeluppi, che invita la Giunta a lavorare affinché le attività del Centro documentazione donna si aprano sempre di più a una dimensione pubblica e collettiva; a sollecitare una riflessione sul ruolo che gli enti pubblici, in particolar modo i Comuni, sono chiamati a esercitare nei confronti delle attività programmate dal Centro; a promuovere un confronto con lo stesso sulla possibilità di introdurre nuove modalità di condivisione nella composizione degli organi dirigenti da parte di Enti pubblici che ne sostengono l’attività. Si è espresso a favore del documento il Pd, contro FI-Pdl, Sel e Udc. Astenuto Msa.
Presentando la delibera, l’assessore alla Cultura Roberto Alperoli ha evidenziato che il Centro, nato nel 1996, “ha uno dei patrimoni più importanti d’Italia in termini di libri e archivi dedicati alla storia delle donne e alla ricerca sociale in materia di pari opportunità, riconosciuto di indubbio interesse storico e quindi posto sotto la tutela della Soprintendenza archivistica”.
Il Centro, che conta 9.000 volumi, 37 archivi con documenti, volumi, lettere e fotografie di personalità di rilievo, “ha promosso e diffuso materiali e una nuova consapevolezza del ruolo delle donne nella storia del Paese – ha proseguito – producendo conoscenza e cultura femminile. Ha organizzato iniziative pubbliche e, negli ultimi anni, ha lavorato molto su educazione e didattica, in particolare con le scuole di ogni ordine e grado, per promuovere sensibilità nella fase più delicata della crescita”. L’assessore ha ricordato che, “in questi anni, il Centro è stato cofinanziato da diversi Comuni della provincia e dalla Fondazione, ma anche dall’Università, dal Ministero e dalla Comunità economica europea, perché si è conquistato un ruolo importante a livello nazionale”.
Alperoli ha infine evidenziato che il rinnovo per due anni invece che per quattro, come inizialmente previsto dalla delibera, “è stato deciso in accordo con il Centro documentazione donna, anche per dare modo al prossimo Consiglio comunale di valutare che tipo di indirizzo vuole contribuire a fornire al Centro”.
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