Diritto di superficie: si cambia. Innanzitutto, potranno essere concesse non più solo le aree a interesse collettivo ma anche quelle “ad attrezzature generali” se con caratteristiche e destinazioni urbanistiche assimilabili. In secondo luogo, non sarà più discriminante la natura del soggetto che si candida per ottenere l’area, bensì l’opera che andrà a realizzare. Tradotto, anche soggetti profit potranno partecipare agli avvisi di gara con cui il Comune assegnerà le aree in diritto di superficie. Proprio questa rappresenta un’altra novità importante: se l’utilizzo dell’area concessa comporta finalità anche economiche, l’Amministrazione l’assegnerà tramite avviso pubblico per garantire valorizzazione del patrimonio e trasparenza nel confronto tra le proposte di cui occorre dimostrare la sostenibilità.
Sono queste le principali modifiche al “Regolamento per la concessione in diritto di superficie di aree comunali” presentate dall’assessore al Patrimonio Fabio Poggi e approvate dal Consiglio comunale lunedì 7 aprile con il voto a favore del Pd; astenuti FI-Pdl, Udc e Msa.
“Attraverso l’istituto del diritto di superficie - ha spiegato l’assessore Poggi - l’Amministrazione modenese ha sostenuto il mondo del volontariato aggregativo sportivo, consentendo la nascita e lo sviluppo delle polisportive, ma negli anni le cose sono cambiate”. Innanzitutto, la delibera, che dà seguito a quella di indirizzi approvata dal Consiglio nel 2010, prende atto della difficoltà a mantenere in equilibrio economico le gestioni di strutture e servizi, anche perché sono aumentati gli oneri a carico dei ‘superficiari’. Inoltre, in tempi ravvicinati, stanno giungendo a scadenza la maggior parte delle convenzioni di durata trentennale e occorrono soluzioni per il futuro. Non ultimo nel corso degli anni l’assegnazione in diritto di superficie è stata estesa ad altre finalità, quali sedi associative, luoghi di culto, servizi alla persona.
“Con le modifiche introdotte - continua Poggi - sarà l’Amministrazione a valutare l’opportunità di servizi in base alle esigenze della collettività, a individuare l’area e il soggetto attuatore garantendo la trasparenza delle procedure concorsuali. Ciò non toglie che si continui a sostenere il mondo dell’aggregazione no profit, a cui le aree potranno essere assegnate direttamente per lo svolgimento esclusivo di attività senza fine di lucro. E per incentivare interventi di particolare significatività – aggiunge l’assessore – abbiamo introdotto la possibilità di abbattere il corrispettivo del 50 per cento”.
Le modifiche al regolamento, inoltre, individuano metodologie di valutazione dell’area; indicano indirizzi per l’assegnazione e la proroga; introducono la possibilità del pagamento rateale dei corrispettivi; fanno chiarezza sulla differenza tra proroga, la cui durata passa da 15 a 20 anni, e rinnovo che diventa una nuova concessione a carattere oneroso; portano da un quinto a un quarto la porzione di superficie destinabile ad attività profit tramite concorso e autorizzazione dell’Amministrazione poiché non può essere in contrasto con le destinazioni urbanistiche.
Per il Pd, Michele Andreana ha espresso “soddisfazione per il lavoro svolto” sottolineando che “alla delibera si arriva dopo un lungo percorso di confronto con l’assessore, frutto di un’esperienza collettiva nel gestire una materia così complessa. Con questo regolamento – ha proseguito - recepiamo contenuti dei regolamenti precedenti, ma li esplicitiamo e ampliamo, risolvendo certi aspetti”.
Per FI-Pdl, Adolfo Morandi ha osservato che “la modifica è conseguenza di una discussione sulla polisportiva Corassori in cui il nostro gruppo ha constatato con stupore essere stata inserita una sala Bingo. Il fatto che il Comune possa o meno concedere un’area in diritto di superficie - ha aggiunto - è opportuno, come la proroga per consentire all’organizzazione di recuperare l’investimento, mi piace meno l’aumento dello spazio per attività commerciali e lucrative”.
Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it ha annunciato l’astensione “nonostante la delibera vada nella giusta direzione e si sia parlato tante volte dei terreni concessi alle polisportive, poiché trovo ancora ombrosi alcuni dei temi affrontati”.
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