Il sistema Modena tiene. Nonostante la crisi, i minori trasferimenti statali e i limiti imposti dal Patto di stabilità. Con un indebitamento che dal 2004 al 2014 è passato da 56 a 7 milioni di euro e collocandosi al secondo posto tra tutte le città italiane per tasso di occupazione e al quarto per tasso di minore disoccupazione (dati Italia Oggi).
È un primo bilancio di fine mandato che il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha tracciato in occasione della seduta del Consiglio comunale sul Bilancio di previsione armonizzato 2014-2016, Documento unico di programmazione 2014-2016 e Programma triennale dei lavori pubblici 2014-2016. L’Aula ha approvato la manovra con il voto favorevole della maggioranza (Pd e Sel) e contrario delle opposizioni (Nuovo centro destra, FI-Pdl, Fratelli d’Italia, Modena futura, Udc, Lega nord e Modenasaluteambiente.it).
Il sindaco Pighi ha evidenziato che “il mancato indebitamento, in una situazione economica come quella del Paese, deve essere apprezzato”. Opere quali l’ospedale di Baggiovara, il Museo Casa Enzo Ferrari e il Novi Park, inoltre, non possono non essere considerate, in quanto “ci vengono riconosciute a livello internazionale e rappresentano una prospettiva per Modena” o “hanno risposto a esigenze dei cittadini”, e tutte “guardano alle future generazioni, che ne trarranno vantaggio”. Per questa ragione “bisogna andare avanti verso gli obiettivi cui la città è proiettata”.
Il sindaco ha poi evidenziato due fondamentali fattori di cambiamento nella finanza locale: le modalità di redazione del bilancio e la trasformazione del sistema di finanziamento degli enti locali. Per ciò che riguarda la prima, ha sottolineato che “il bilancio armonizzato rappresenta un passo ulteriore verso la vera integrazione europea. Dobbiamo abituarci – ha aggiunto – a costruire i bilanci nella stessa maniera per renderli confrontabili”. Inoltre, è stata “profonda” la trasformazione del sistema di finanziamento degli enti locali: “Nel 2004 le tre voci autofinanziamento, tributi locali e trasferimento dallo Stato erano equivalenti – ha detto – mentre oggi i trasferimenti statali sono al 6,1% perché ha scelto un sistema diverso di prelievo fiscale. Dire che è aumentata la tassazione locale significa raggirare i cittadini, facendo loro credere che non siamo riusciti a ridurre la spesa, mentre i numeri dimostrano il contrario. In questi anni – ha proseguito – abbiamo condotto operazioni rigorosissime riorganizzando la macchina con 200 dipendenti in meno. Non si può, inoltre, far passare la spesa pubblica come di per sé improduttiva, perché serve a garantire servizi ai cittadini”.
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