Muoiono le Circoscrizioni, la cui esperienza è stata chiusa dalla normativa nazionale, rinascono i quartieri dove, per altro, l’attività politica sarà esclusivamente a titolo volontario.
La proposta di modifica allo Statuto comunale, esito del percorso condotto in assemblee e Consigli di Circoscrizione e condiviso con la commissione Affari istituzionali, arriva oggi giovedì 6 febbraio in Consiglio comunale per il primo passaggio istituzionale. Per essere approvata ogni modifica allo Statuto comunale, però, ha bisogno della maggioranza qualificata dei due terzi dei consiglieri assegnati: qualora detta maggioranza non venisse raggiunta, occorre per due volte il voto della maggioranza dei consiglieri assegnati. I prossimi eventuali passaggi sono previsti per il 13 e il 20 febbraio. Solo dopo l’approvazione delle modifiche allo Statuto, prenderà il via l’istruttoria della commissione Affari istituzionali per redigere la bozza del nuovo Regolamento di quartiere che una volta approvato dal Consiglio consentirà ai nuovi quartieri di sostituire le attuali circoscrizioni di fatto soppresse nei Comuni con meno di 250 mila abitanti dalla finanziaria del 2009.
La delibera è stata illustrata in Aula dall’assessore al Decentramento del Comune di Modena Fabio Poggi. “Sparisce il decentramento comunale, ma intendiamo dare nuova forza alla partecipazione popolare - afferma Poggi - valorizzando l’esperienza del decentramento partecipativo attuata con l’istituzione nel ’67 dei Consigli di quartiere e successivamente con i Consigli di circoscrizione. Le modifiche allo Statuto creano quindi i presupposti per creare un nuovo strumento di partecipazione che sarà definito dalla commissione Affari istituzionali”.
Le modifiche riguardano il Titolo V dello Statuto, che non s’intitolerà più “Decentramento” ma “Partecipazione su base territoriale all’Amministrazione locale”. Il territorio sarà quindi suddiviso in quartieri le cui delimitazioni territoriali dovranno coincidere con i confini delle sezioni elettorali, ma sarà il Consiglio comunale a deciderne numero e denominazione. I Consigli di circoscrizione saranno sostituiti dai Consigli di quartiere che “costituiranno il primo riferimento sul territorio per cittadini, associazioni, organizzazioni del volontariato, comitati, realtà sociali, scolastiche, sportive e culturali”. L’elenco dei componenti, non più di 14, di ogni Consiglio sarà deliberato dal Consiglio comunale secondo un criterio rappresentativo degli esiti delle elezioni comunali nelle sezioni elettorali comprese nel territorio di ogni quartiere. I Consigli di quartiere resteranno in carica per un periodo corrispondente a circa la metà del mandato del Consiglio comunale e sarà il Regolamento a disciplinare tempi, modalità di individuazione e funzionamento degli organi del Quartiere.
Altra modifica importante allo Statuto, è che – come era stato annunciato nei mesi scorsi e in linea con i dettami legislativi – i componenti dei Consigli di quartiere e i presidenti da loro eletti, svolgeranno l’attività a titolo gratuito, “a loro non spetta alcuna indennità o gettone, nemmeno sotto forma di rimborso spese”.
Per quanto riguarda le funzioni, i Consigli di Quartiere dovranno promuovere la partecipazione di cittadini alla vita amministrativa della città nelle modalità definite dal Regolamento e potranno rivolgere istanze e proposte ai competenti organi comunali di interesse del Quartiere, a specifiche tematiche del territorio o a speciali situazioni sociali ed economiche della popolazione. Le deliberazioni della Giunta e del Consiglio comunale, nelle materie che saranno individuate dal Regolamento, dovranno riportare il parere dei Consigli di Quartiere e motivare eventuali decisioni difformi rispetto ad eventuali loro pareri negativi. Infine, nel Bilancio comunale ci saranno ogni anno appositi finanziamenti destinati ad ambiti di attività proposti dai singoli Consigli di Quartiere.
Azioni sul documento