“Il ritardo nella sottoscrizione del nuovo Patto per la sicurezza non riguarda la stesura, che è già avvenuta, ma la sola firma, che sarà imminente e alla quale sarà presente una delle più importanti figure del Ministero dell’Interno, visto che Modena è stata la prima realtà in Italia a sottoscriverlo”.
Lo ha detto il sindaco di Modena Giorgio Pighi rispondendo a un’interrogazione di Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it e confermando quanto già il prefetto Michele di Bari aveva annunciato durante il suo intervento nella seduta straordinaria del Consiglio comunale del 3 febbraio dedicata alla “Sicurezza sul territorio di Modena”. Nel dettaglio, la consigliera ha chiesto informazioni sul rinnovo del Patto scaduto nell’aprile del 2013 e che l’Amministrazione comunichi al prefetto le richieste della comunità modenese. Il sindaco ha precisato che i contenuti del nuovo Patto “recepiscono le esigenze di miglioramento” e ha evidenziato che “la cabina di regia sta dando risultati significativi, percepibili dalla capacità di collaborazione tra le varie forze di Polizia nel monitoraggio del territorio”. Nella replica, la consigliera Poppi si è detta “rassicurata” dall’imminente firma del Patto, “perché la situazione reati a Modena non è positiva ed è importante dare risposte certe alle richieste che i cittadini aspettano da tempo”.
Nella stessa seduta, l’assessore alla Qualità e sicurezza della città Antonino Marino ha risposto a due interrogazioni. In particolare, ha smentito quanto riportato dal consigliere Andrea Galli (FI-Pdl) nella sua interrogazione, trasformata in interpellanza, secondo cui lo scorso 22 novembre 2013 “l’agente di Polizia municipale di controllo ai monitor avrebbe visionato in presa diretta uno scippo e, interpellati i superiori, avrebbe avuto come risposta quella di avvertire i Carabinieri e non la più vicina pattuglia di Polizia municipale”. Il consigliere ha chiesto delucidazioni sull’episodio “che, se vero, sarebbe gravissimo”, ha detto.
“La ricostruzione della vicenda – ha affermato l’assessore – è errata ed evidentemente basata su informazioni sbagliate: su precise richieste del comandante, l’agente impegnato nella sorveglianza ha spiegato che non era stato possibile inviare una pattuglia sul posto perché in quel momento gli operatori erano impegnati in altri interventi e perché, dalle immagini seguite in diretta, lo scippatore si era velocemente allontanato abbandonando la borsa a terra, poi recuperata da un esercente della zona”. Marino ha quindi precisato che il comandante ha semplicemente disposto di informare le altre forze di polizia dell’esistenza del filmato per consentire un’eventuale identificazione in caso di denuncia. Sull’argomento è intervenuto anche il consigliere di FI-Pdl Sandro Bellei, che ha riportato un episodio in cui la Municipale non è intervenuta sanzionando una macchina senza contrassegno parcheggiata in un posto per disabili perché mancava la segnaletica verticale.
L’assessore Marino ha infine risposto all’interrogazione di Fabrizio Cavani della Lega nord sullo stato di degrado di Palazzo Prora, in via Giardini, “che è abituale ritrovo di nomadi che bivaccano negli accessi, importunano i passanti e sporcando le aree condominiali con rifiuti e deiezioni”, per cui “numerose volte è stato necessario l'intervento delle forze dell'ordine per sedare tensioni e tafferugli, a seguito di episodi di violenza”. Il consigliere ha chiesto, in particolare, come l’Amministrazione intenda affrontare la situazione contingente, se vi è un programma di risoluzione del problema dell'accattonaggio e della microcriminalità nell'area tra Direzionale 70 e Condominio Prora. L’assessore ha spiegato che le prime segnalazioni risalgono al 2009 e che la Polizia municipale da allora ha avviato una importante attività di monitoraggio e controllo del territorio integrata da contatti con gli operatori commerciali e svolta in collaborazione con la Polizia di Stato, con contestazioni di sanzioni amministrative, deferimenti all’Autorità giudiziaria, sgomberi di rifugi abusivi, smantellamento di tendopoli, identificazioni, denunce, accompagnamenti al Cie e arresti. “Per tutto il 2013 è continuata una insistente e incessante attività di monitoraggio delle aree utilizzate per la questua: il numero dei controlli è passato da 303 a 1666 (più 450 per cento) a testimonianza di un impegno straordinario in materia”. L’assessore ha precisato che nel corso del 2013 sono stati 108 i verbali contestati per accattonaggio molesto e 84 per bivacco, e nel mese di gennaio 2014, a Palazzo Prora sono state accertate 10 violazioni per bivacco e 4 per accattonaggio, “anche se si è rilevata la presenza stanziale di una sola persona che effettuava la questua e nessun bivacco serale o notturno. Tutte le persone identificate nel corso dei numerosi controlli a decorrere dal 2009 – ha concluso – non avevano residenza a Modena”.
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