04/02/2014

SICUREZZA / 2 – IL DIBATTITO NEL CONSIGLIO STRAORDINARIO

Nella seduta tematica, sull’argomento sono intervenuti alcuni consiglieri

Nella seduta straordinaria del Consiglio comunale sulla sicurezza, che si è svolto lunedì 3 febbraio, dopo gli interventi del sindaco Pighi e del prefetto Di Bari, e la presentazione delle istanze, si è aperto il dibattito.

Sergio Celloni del Movimento per cambiare insieme per Modena ha espresso criticità sulla conduzione del Consiglio per il fatto che il dibattito è stato previsto senza le autorità: “Le istituzioni sono capaci di gestire la sicurezza del territorio senza che noi glielo insegnamo – ha detto – ma il rapporto che c’è nei confronti del Consiglio è svilente: come consiglieri siamo i depositari di certi ragionamenti e non li dobbiamo fare esclusivamente tra di noi. Quest’Aula viene quotidianamente presa in giro, spero che in futuro ci siano condizioni di maggior rispetto”.

La presidente Caterina Liotti ha precisato che “in tutta la legislatura si è sempre cercato di dare un peso al Consiglio. In questa occasione – ha aggiunto – sono state fatte tre riunioni della Capigruppo per decidere come svolgere il Consiglio straordinario e si è concordata tale modalità perché il prefetto e gli altri rappresentanti delle Forze dell’Ordine non potevano rimanere ad ascoltare il dibattito politico. Tutti gli ordini del giorno – ha rassicurato Liotti – saranno comunque loro trasmessi”.

Per Sandro Bellei di FI-Pdl “la rappresentazione che è stata data è molto diversa dalla realtà: che la situazione sicurezza sia molto peggiorata negli ultimi anni, ma soprattutto negli ultimi mesi, è infatti sotto gli occhi di tutti – ha affermato – ma quando abbiamo segnalato problemi ci è stato detto che cavalcavamo le situazioni. Non lancerò alcuna accusa – ha aggiunto – chiedo solo che la Giunta prenda atto della situazione e provveda a tutelare i cittadini”. Olga Vecchi ha parlato di “solita vetrina di personaggi, che vengono e vanno senza ascoltare”. La consigliera ha precisato che “non si può parlare di semplice percezione o di sicurezza partecipata, perché sono alibi dannosi: siamo di fronte a una strage di reati di ogni genere e occorre porre dei limiti. Ringraziamo le Forze di Polizia per quello che fanno, ma c’è bisogno di un’azione importante a monte, da parte delle istituzioni”.

Per il Pd, Maurizio Dori ha espresso soddisfazione per il fatto che “finalmente un po’ di giustizia è stata fatta per gli operatori della Municipale, fornendo loro dotazioni che garantiscono maggiore sicurezza. Oggi il prefetto ci ha detto che le risorse per la sicurezza sono poche, ma spetta a lui chiedere al Ministero ulteriori finanziamenti”, ha proseguito evidenziando inoltre come sia necessario “un maggior lavoro di intelligence, coinvolgendo tutti gli organi di Polizia”. Rossella Maienza ha sottolineato come il cittadino vittima di reato si senta “solo, frustrato e impotente. Lo Stato deve essergli vicino – ha affermato – e c’è bisogno di un rinnovato impegno sinergico delle istituzioni ai vari livelli e di tutte le Forze dell’Ordine, compresa la Polizia municipale. Servono nuove azioni legislative per arrivare a una legge più severa con certezza della pena. Diamo un segnale di speranza ai cittadini e investiamo di più sulla prevenzione”, ha sollecitato. Il capogruppo Paolo Trande ha parlato di dato oggettivo della recrudescenza dei reati contro il patrimonio: “I reati che più destano allarme, oltre ad essere odiosi in sé, sono in aumento, seppur in un quadro di sostanziale stabilità”. Il consigliere ha evidenziato come “da diversi interventi e dagli ordini del giorno siano arrivati spunti su come continuare il contrasto alla criminalità organizzata e diffusa: in tutti ci sono elementi positivi e utili in questo senso, ma in alcuni casi non potremo votare a favore”.

Nel dibattito è intervenuto anche l’assessore alla Qualità e sicurezza della città Antonino Marino, che ha espresso la richiesta al prefetto “di non accontentarsi più di statistiche aggregate: bisogna analizzare dati più dettagliati per poter indirizzare al meglio le azioni di prevenzione e contrasto dei reati”, ha detto. “Siamo uno dei pochi Comuni che, pur con le esigue risorse economiche, ha dato continuità ad un fondo per il risarcimento dei danni materiali derivanti dai reati come i furti in appartamento, lo scippo e il borseggio – ha proseguito – è stato fatto un forte investimento sul sistema di videosorveglianza cittadina e si è provveduto a una riorganizzazione della Polizia municipale, oltre a un miglioramento delle dotazioni; gli agenti sono infatti già dotati di giubbotti antiproiettile. È quindi stato messo in campo tutto quanto era possibile – ha concluso Marino – e anche nel 2014 continueremo a investire in questo settore assumendo tre agenti nonostante il blocco del turnover”.

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