06/02/2014

LIBRI D’ARTISTA ALLA POLETTI /2 – LA FIGURA DI SIMONE WEIL

Brevi note biografiche sull’autrice nata a Parigi, che volle essere operaia e partigiana

Simone Weil, a cui è dedicata la mostra “I libri salvati dalle donne” che si inaugura sabato 8 febbraio alle 17 alla biblioteca Poletti di Palazzo dei Musei, nacque a Parigi nel 1909 da una famiglia di origine ebraica non praticante. Dopo aver ricevuto una rigorosa educazione morale soprattutto dalla madre, compì studi filosofici che la portarono a pubblicare numerosi testi i cui temi centrali furono la violenza, il totalitarismo, la povertà materiale e morale cui erano soggetti i lavoratori legati al sistema di produzione fordista.

Il 4 dicembre 1934 decise di impiegarsi come manovale nelle fabbriche metallurgiche di Parigi per sperimentare in prima persona la condizione di operaia. Fu un’esperienza che la segnò duramente e che condizionò in modo determinante la sua vita.

Nel luglio del 1942 si unì ai genitori nella fuga dalla Francia occupata verso gli Stati Uniti. Non potendo però sopportare la lontananza da coloro che in Europa soffrivano condizioni disumane, in dicembre rientrò a Londra per unirsi all’organizzazione dei resistenti francesi in esilio.

Propose a De Gaulle di organizzare un brigata di infermiere di prima linea – alla quale avrebbe voluto lei stessa partecipare - che facesse da contrappeso morale e materiale alla violenza estrema dell’hitlerismo. La non realizzazione di questo progetto la immerse  in “una dolorosa sensazione di avere disertato”. Il regime di vita a cui si sottopose volontariamente la portò alla morte, nel sanatorio di Ashford vicino a Londra, il 24 agosto del 1943.

Tra le sue opere principali si ricordano: “Sulla scienza”; “Lezioni di filosofia 1933-1934”; “Oppressione e libertà”; “La condizione operaia”; “L'agonia di una civiltà nelle immagini di un poema epico”, in “I catari e la civiltà mediterranea”; “Quaderni”; “L'ombra e la grazia”; “Venezia salva. Tragedia in tre atti”; “L'attesa di Dio” “Morale e letteratura”; “L'amore di Dio”; “La prima radice. Preludio a una dichiarazione dei doveri verso la creatura umana”.

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