“Nell’area della linea ferroviaria storica abbiamo il dovere di realizzare interventi utili, che portino benefici in tempi ragionevolmente brevi ma che non compromettano la visione più ampia che porterà in futuro a soluzioni più complete. È necessario studiare una o più azioni con scansioni temporali a breve, medio e lungo termine da proporre alla città”.
Lo ha detto l’assessore alla Mobilità Gabriele Giacobazzi in chiusura del dibattito su “Mobilità e asse ferroviario” che si è svolto nella seduta del Consiglio comunale di Modena di giovedì 11 dicembre, in occasione del quale sono stati approvati tre ordini del giorno.
Per Adolfo Morandi di FI “l’eliminazione della linea storica è un fatto positivo per la città perché consente di riunire due parti finora separate. Il problema è decidere come ricongiungere questi territori e cosa fare di questo spazio: sarebbe riduttivo rispetto alle possibilità limitare l’intervento alla realizzazione di una pista ciclabile, si dovrebbe invece pensare a una metropolitana leggera di superficie”.
Carmelo De Lillo del Pd ha fatto alcune esortazioni: “Visto che si è deciso di mantenere i Quartieri come ultima propaggine dell’Amministrazione sul territorio ritengo indispensabile il loro coinvolgimento nella fase di definizione di rigenerazione dell’area. Il Comune, inoltre deve costantemente tenere informata la cittadinanza circa i progetti che si andranno a realizzare, affinché alla Madonnina e al Villaggio Giardino non nasca una nuova generazione di disillusi”. Secondo Chiara Susanna Pacchioni “è necessario porre attenzione al recupero del Villaggio Artigiano: non ci nascondiamo la difficoltà dell’impresa, ma nella sua complessità quest’area presenta peculiarità che sono punti di forza e la dismissione della ferrovia è un’occasione fondamentale per la riqualificazione, già avviata, della zona di Modena ovest”. Diego Lenzini ha evidenziato che “i bisogni evolvono continuamente e con la dismissione della ferrovia viene data l’opportunità di usare questo spazio per disegnare un pezzo della Modena che sarà. È molto importante centrare i bisogni della città di domani, consapevoli che l’evoluzione del modo di vivere sarà ancora più veloce in futuro”. Per Marco Malferrari “sulla sede della linea ferroviaria dismessa dovrà essere utilizzato un mezzo economicamente sostenibile e lo sarà se reso compatibile con gli interessi dei residenti dell’area, incentivati a spostarsi tramite lo stesso dalla zona di Cittanova al centro. Dovremo studiare quali potranno essere le esigenze derivanti dal futuro sviluppo della città”.
Antonio Montanini di CambiaModena ha evidenziato l’importanza della ricucitura della città e ha delineato l’ipotesi di realizzare una metropolitana leggera “che ricongiunga su rotaia via Emilia est e via Emilia ovest attraverso il collegamento tra la linea Modena-Sassuolo e l’area della linea ferroviaria storica, posizionate a ferro di cavallo, con una distanza di circa tre chilometri nel punto più vicino”.
Per Luca Fantoni del M5s “si avvia un percorso su un progetto che ancora non esiste: nella scelta della soluzione migliore ci deve essere rispetto per la sostenibilità economica e per i cittadini della zona. Chiediamo che venga data la possibilità ai cittadini di decidere quello che verrà fatto in quest’area perché solo dal confronto arriverà la soluzione più giusta e più logica per la vivibilità”.
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