Franco Fontana, nato a Modena il 9 dicembre del 1933, ha compiuto 81 anni e il sindaco Gian Carlo Muzzarelli ha voluto fargli gli auguri, insieme a tutti gli assessori comunali, invitando oggi, martedì 9 dicembre, il fotografo di fama internazionale alla riunione della giunta, a Palazzo Comunale in piazza Grande.
“Un modenese cittadino del mondo, e famoso in tutto il mondo, nel cuore della sua città, dove è nato, cresciuto e dove vive e ha sempre vissuto”, ha sottolineato Muzzarelli ricordando che Fontana “da qui è partito e qui sempre è ritornato, portando con sé le sue radici senza rinunciare a mettere le ali”. E l’assessore alla Cultura Gianpietro Cavazza ha evidenziato alcuni elementi che hanno caratterizzato il successo dell’artista: “Coraggio, freschezza, apertura mentale, creatività e capacità di ‘concretizzare’ sperimentando, sono state e sono la cifra del suo successo e anche, almeno in parte, la sua dote di modenesità”.
A Franco Fontana, che a Palazzo Comunale era accompagnato dalla moglie,, nell’occasione il sindaco e la giunta di Modena hanno fatto dono di una riproduzione della “Secchia rapita”, uno dei simboli della città.
Fontana, ringraziando per gli auguri e dichiarandosi “positivo al Lambrusco”, ha sintetizzato così la sua filosofia di vita come uomo e come artista: “Non mi interessa quando mi chiamano a fare ‘il Fontana’. Mi appassiona rischiare, perché il rischio è la vita e la sicurezza la morte. E io amo la vita”.
Maestro del colore è la qualifica che probabilmente più gli appartiene e lo identifica. Chi lo conosce, gli ha parlato o ha letto le sue interviste, sa come rispondeva a chi gli domandasse come mai, nell’ambito della fotografia in cui “arte” si associava a “bianco e nero”, avesse fatto la scelta del colore. “Mi sveglio, apro la finestra, e il mondo è a colori”, rispondeva. “Vedo a colori. La vita è a colori, lo sono i sentimenti”.
Franco Fontana, nei suoi ricordi d’infanzia, nel cuore del centro storico di Modena, ha sempre raccontato di un rapporto non proprio d’amore con la scuola, che frequentava dai Salesiani. “Eppure – ama raccontare – mi hanno dato la laurea e mi chiamano a insegnare nelle Università”. Fontana, infatti, ha tenuto workshop e conferenze in tutto il mondo.
Nelle sue riflessioni anche profonde, come quando sostiene che “non fotografiamo ciò che vediamo ma ciò che siamo”, semplicità, amore per la vita e buon umore lo portano a trasmettere i suoi concetti sempre con simpatia e leggerezza.
Dal 1991, con la sua donazione all’Amministrazione comunale di una raccolta di fotografie realizzate da lui e opera di altri grandi fotografi italiani e stranieri, è nato alla Galleria civica il primo nucleo del Fondo Franco Fontana, poi alimentato di anno in anno con altre immagini fino a raggiungere oggi il totale di oltre tremila foto d’autore. E sempre da Franco Fontana è stato ceduto al Comune un fondo librario, consistente in una biblioteca di fotografia con oltre 700 volumi (in alcuni casi molto rari), che sono stati catalogati alla Galleria civica e sono a disposizione dei cittadini che possono farne richiesta di consultazione o prestito alla biblioteca Poletti.
La Galleria civica di Modena ha ospitato le sue prime mostre e altre ne ha dedicate nel tempo al suo lavoro, mentre anche selezioni di immagini del Fondo Franco Fontana sono state oggetto di esposizioni a cura della Galleria a Modena, in Italia e all’estero.
Conosciuto per i suoi paesaggi, Fontana ha affrontato con la fotografia sempre nuovi linguaggi e sfide: il nudo, il reportage, le polaroid, la pubblicità, la moda. Sono oltre 40 i libri fotografici in cui sono state pubblicate le sue immagini, esposte in Italia e nel mondo in centinaia di mostre ospitate da musei prestigiosi come il Museum of Modern Art di New York e il Musée d'Art Moderne di Parigi. Attualmente è in corso a Palazzo Incontro a Roma, fino all’11 gennaio 2015, una sua retrospettiva che lo racconta attraverso 130 fotografie.
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