05/12/2014

“LOG IN”, I RISULTATI IN UN CONVEGNO INTERNAZIONALE

All’iniziativa di conclusione del progetto europeo presenti anche gli studenti che hanno partecipato ai laboratori. Le attività a Modena, Cipro, Romania e Lituania

Sono stati circa 250 gli studenti modenesi che hanno partecipato al progetto europeo “Log in” per prevenire e combattere la violenza di genere, e molti di questi sono intervenuti per portare la loro esperienza al convegno internazionale che venerdì 5 dicembre, nella Sala del Consiglio comunale di Modena, ha concluso le attività.

Nei due anni di durata, “Log in” ha coinvolto in tutto circa mille ragazzi di terza e quarta superiore tra Modena, Vilnius in Lituania, Sibiu in Romania e Nicosia a Cipro, in laboratori sul tema della violenza nei nuovi media puntando a promuovere comportamenti responsabili nell’uso dei social network.

Capofila del progetto è stato il Comune di Modena in partenariato con il Centro documentazione donna. Negli altri paesi sono stati coinvolti l’Istituto mediterraneo degli studi di genere di Cipro, il Centro di formazione sulle questioni femminili (Lituania) e l’Associazione per la libertà e l’uguaglianza di genere in Romania.

“Questo progetto – spiega Ingrid Caporioni, assessora comunale alle Pari opportunità – ha puntato su un elemento che è fondamentale se vogliamo combattere la violenza di genere: la prevenzione attraverso l’educazione dei più giovani. Il lavoro con gli adolescenti ha evidenziato una scarsa consapevolezza da parte loro delle potenzialità e dei rischi dei social network e di quanto le radici culturali degli stereotipi influenzino le loro scelte individuali. Progetti come “Log in” possono contribuire a cambiare le cose ma ancora di più si potrebbe fare se questi temi fossero inseriti nella didattica curricolare e se ci fossero più investimenti, dallo Stato e anche dalla Regione”.

“Log in” si è sviluppato attraverso una serie di laboratori basati sull’educazione alla differenza di genere partendo dall’uso e dall’abuso che si può fare di internet e dei social network. I ragazzi sono stati coinvolti attivamente attraverso il metodo della “peer education”, l’educazione tra pari, per cui un gruppo di studenti, dopo un’opportuna formazione, ha condotto i laboratori in altre classi.

A Modena, ai laboratori, che duravano 12 ore, hanno partecipato in tutto 10 classi provenienti da sette istituti (Tassoni, Muratori, Venturi, Sacro Cuore, San Filippo Neri, Barozzi, Itis Corni) per un totale di 216 studenti, 111 ragazzi e 105 ragazze. A questi si aggiungono i 35 studenti, di due classi, che hanno partecipato alla “peer education training” per un totale di 251 ragazzi coinvolti. Le classi hanno realizzato 14 video e 20 poster contro la violenza di genere. Anche negli altri paesi alle iniziative hanno partecipato gruppi di circa 250 adolescenti.

Come conclusione dei laboratori modenesi, i ragazzi hanno prodotto 14 video, 20 poster e slogan contro la violenza di genere che sono stati messi in comune in una grande festa finale in maggio durante la quale è stato proposto un contest tra gli slogan. Il vincitore è stato: “Stop: stereotipo toglie opportunità alla parità”, elaborato dagli studenti del San Filippo Neri. I materiali sono pubblicati sul sito del Comune di Modena: www.comune.modena.it/pariopportunita.

Il progetto non ha coinvolto solo i ragazzi, le attività infatti hanno interessato anche insegnanti, educatori, genitori e perfino i nonni. L’esperienza di “Log in” ha permesso di produrre delle linee guida che consentiranno in futuro a chi fosse interessato di riproporre un’attività già validata.

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