“Sicurezza e legalità sono un bene comune e non di parte”. Lo ha detto il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli oggi, giovedì 9 ottobre, introducendo in Consiglio comunale la risposta a 21 interrogazioni del Movimento 5 Stelle e al dibattito sul Piano sicurezza illustrato alla fine di settembre.
Il Piano parte dall’affermazione “che la sicurezza è un problema reale e non di sola percezione” ha ricordato il sindaco sottolineando come sia stata ribadita “la volontà di attuare al meglio il Patto per Modena Sicura, migliorando la collaborazione interforze, la mappatura dei reati e il presidio del territorio”. E Muzzarelli ha confermato “l’impegno di completare l’organico della Polizia municipale con otto assunzioni, quattro delle quali entro la fine dell’anno, recuperando anche due agenti da funzioni amministrative per arrivare a dieci unità in più sul territorio entro il 2015 e, per aumentare la quota di personale impegnata come polizia di prossimità e controllo del centro, dei quartieri e delle frazioni”. Ribadita anche la proposta di rivedere gli accordi sindacali sugli esoneri dai servizi serali e notturni e la decisione “di aumentare il numero di telecamere di video sorveglianza, di investire sul volontariato e di riconquistare le zone di degrado”.
Per Muzzarelli il Piano quindi rappresenta “un disegno organico e indica strumenti, azioni e tempi, non mi pare di aver colto nel complesso delle interrogazioni un disegno alternativo”. Insomma, prima di passare all’esame puntuale delle interrogazioni il sindaco ha dichiarato che “la vera risposta, sia nel metodo che nel merito, l’abbiamo data sottoponendo il Piano per la Sicurezza alla discussione del Consiglio” e lasciando “aperta la porta per i miglioramenti”.
Muzzarelli aveva iniziato l’intervento affermando di non sapere se fosse mai avvenuto che in Consiglio comunale ci si fosse trovati a rispondere in una sola seduta “a 21 interrogazioni di un unico gruppo e su di un unico argomento, per un totale di almeno 118 domande, alcune generiche o ripetitive, altre innescate, da informazioni parziali o sbagliate”. E ha suggerito ai consiglieri di non impegnare l’attività del Consiglio comunale per una semplice richiesta di dati e informazioni che possono essere ottenute in modo più semplice rivolgendosi direttamente agli assessori. “Ma non abbiamo niente da nascondere – ha affermato Muzzarelli – e siamo perfettamente convinti che i rappresentanti eletti dai cittadini debbano essere messi nelle condizioni migliori per l'esercizio del loro mandato”.
Le risposte puntuali alle 21 interrogazioni riguardano le modalità di applicazione del Patto per Modena sicura, dati e considerazioni sull’attività della Polizia municipale: dalla sicurezza stradale alle sanzioni, dai controlli nei quartieri a quelli sulla prostituzione, fino alla videosorveglianza, ai nuclei specialistici e ai volontari per la sicurezza.
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