13/10/2014

PIANO SICUREZZA, IL DIBATTITO IN CONSIGLIO COMUNALE

Apprezzamenti da maggioranza e da Per me Modena. Critici gli altri gruppi

“Legalità, prevenzione, contrasto al degrado urbano e Polizia municipale come strumento principale per dialogare con la città sono i capisaldi del Piano per la Sicurezza”. Ad affermarlo, nel corso del dibattito sulla sicurezza che si è svolto nella seduta del Consiglio comunale di giovedì 9 ottobre, è stato, per il Pd, Antonio Carpentieri: “Dobbiamo mettere in fila - ha aggiunto - le sinergie per fare una mappatura efficace ai fini del controllo del territorio attraverso forze di polizia e potenziamento della videosorveglianza, senza trascurare il ruolo dei cittadini”. Simona Arletti ha insistito sulla “responsabilità diffusa tra tutti nel presidiare il territorio, perché non è solo con la repressione che si assicura sicurezza. Dobbiamo quindi interrogarci su come i nuovi quartieri possono interloquire con la Giunta sui temi della sicurezza, attraverso il monitoraggio e le attività d’animazione”. Due gli aspetti sottolineati da Federica di Padova: “l’importanza di interventi urbanistici e di interventi di educazione alla legalità nelle scuole che devono essere strutturalmente sicure, perché solo in un ambiente sicuro, adatto e decoroso i ragazzi possono crescere nel rispetto della legalità”. Per Caterina Liotti solo “elaborando risposte per far fronte alle esigenze dei più deboli, la città sarà più sicura per tutti; in quest’ottica in  passato sono state cambiate le regole del City pass nelle ore notturne per agevolare il rientro in sicurezza delle donne”. La consigliera ha infine chiesto “una città più illuminata e incontri periodici tra capigruppo e Prefettura”. Una critica al dibattito consiliare è arrivata da Fabio Poggi che ha, in tal modo, motivato di astenersi dal voto degli odg: “Il Piano sicurezza vero è il Piano di indirizzi presentato dal sindaco attraverso il programma di mandato, mentre pochi consiglieri hanno accennato ad aspetti importanti come le politiche sociali e l’istruzione. Come Consiglio abbiamo perso un’occasione ragionando di sicurezza senza considerare tutti gli strumenti a disposizione”. Infine, il capogruppo Paolo Trande ha osservato che “c’è soluzione di continuità tra l’azione delle amministrazioni precedenti e l’attuale, anche se non tutti i problemi sono risolti e l’approccio cercato dall’odg della maggioranza è di tenere insieme prevenzione, educazione, controllo e ascolto con una risposta articolata”.

Marco Cugusi di Sel ha introdotto concetti quali “la sicurezza sul posto di lavoro; la necessità di trovare un punto di equilibrio tra le diverse istanze dei cittadini; la connessione tra microcriminalità e la macrocriminalità che rende necessaria una condivisione delle banche dati delle forze di polizia e  maggior coordinamento”.

Per il Movimento 5 stelle, il capogruppo Marco Bortolotti si è detto “deluso dal Piano non per i contenuti, ma per i modi poiché non ragiona su fatti concreti ma attraverso l’enunciazione di dati statistici. Inoltre, essendo più difficili da gestire, si ricorre ai volontari per la sicurezza in occasioni limitate, invece bisognerebbe partire dall’analisi delle forze in campo prima di vedere se c’è bisogno di altri”. E per Mario Bussetti “la protesta di Rete imprese è una conferma che quanto fatto in passato abbia lasciato problemi che non vengono riconosciuti nel Piano dove mancano, per altro, indicazioni dei tempi”.

Per Giuseppe Pellacani dell’Udc “serve un approccio nuovo che significa dichiarare guerra a tutti gli episodi criminali attraverso reale coordinamento delle forze di polizia, accordo con forze di sorveglianza di professionisti, collaborazione con i commercianti e uso mirato delle ordinanze”.

Per FI, il capogruppo Andrea Galli ha criticato l’odg della maggioranza e il Piano sicurezza. Ha quindi chiesto “come mai non ci sono pattuglie della municipale alla stazione dei treni”, mentre ha detto che “non c’è la necessità di servizio aggiuntivo” per quanto riguarda il controllo continuativo, per  24 ore al giorno, del territorio”. Per Adolfo Morandi il Piano “ripercorre vecchi discorsi e introduce pochi elementi nuovi, per altro suggeriti in passato dal suo gruppo, come la sostituzione con personale amministrativo degli agenti in ufficio. Inoltre, occorre puntare sulle pattuglie a piedi”.

Antonio Montanini di Cambiamodena ritiene che “il vero problema non sia la mancanza di coordinamento ma l’esistenza di diverse forze di polizia che creano un dispendio di risorse e che come cittadini paghiamo nella fiscalità statale e in quella comunale. La sicurezza è legata allo sviluppo economico: è di questo che ci dobbiamo occupare perché creando sviluppo andrà meglio anche tutto il resto”. La capogruppo di Per Me Modena Adriana Querzè ha parlato di “un impianto del Piano in continuità con il passato, che convince per l’idea larga delle politiche della sicurezza urbana, di politiche integrate e di una città che deve essere coinvolta”. Domenico Savio Campana ha ricordato che “il concetto di sicurezza va ampliato alle condizioni di vita” e, in questo senso, ha sottolineato l’importanza del ripristino dei quartieri e la necessità da far sentire accolti i migliaia di giovani nati in città da famiglie straniere”.

Al termine del dibattito il Consiglio ha approvato quattro ordini del giorno sul tema sicurezza: è passato anche con i voti di Per me Modena (astenuti Cambiamodena, Ncd e Poggi del Pd; contrari FI e M5s) l’odg firmato dalla maggioranza “Interventi per la tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini”, non hanno invece registrato voti contrari l’ordine del giorno presentato dal M5s ed emendato in corso di seduta per potenziare la presenza dei volontari davanti alle scuole e quello presentato da Ncd, parimenti emendato, per prevedere misure di sicurezza al Cimitero di San Cataldo, come quello presentato da Per me Modena per avviare una sperimentazione che restituisca alla città spazi urbani e locali inutilizzati. Sui primi due si è astenuto Fabio Poggi, sul terzo anche la consigliera Di Padova del Pd, Ncd e FI. Nella stessa seduta è invece stato respinto l’ordine del giorno presentato da FI e votato anche da M5s, Cambiamodena e Ncd (contrari Pd, Sel, Per me Modena; astenuto Poggi del Pd).

 

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