Veniva usato dai Romani per costruire pannelli di finestre di cui restano esempi prestigiosi a Pompei ed Ercolano. Il “lapis specularis”, o vetro di pietra, domenica 19 ottobre alle 16.30 è al centro del primo appuntamento della rassegna “Metti l’autunno in Museo, inediti percorsi tra arte e archeologia ai Musei civici di Modena”. L’incontro, aperto a tutti, si svolge nella sala Crespellani al terzo piano di Palazzo dei Musei in largo Sant’Agostino.
A parlare di questo minerale “diafano come il ghiaccio, trasparente come l'aria più pura” come lo descrive Plinio, sarà Stefano Lugli del Dipartimento di Scienze Chimiche e Geologiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia, di ritorno da un viaggio fra le cave di età romana.
Il “vetro di pietra” è un materiale che archeologi, geologi e speleologi stanno studiando con sempre maggiore interesse. Si tratta di grandi cristalli trasparenti di gesso estratti dai Romani da grotte carsiche trasformate in miniere in Spagna, Cipro, Africa settentrionale, Sicilia e Romagna. Descritte da Plinio il Vecchio, ma avvolte dal mistero, sono state finalmente scoperte le grotte-miniere italiane.
In occasione dell’incontro, al termine del quale sarà offerto un aperitivo, saranno esposti frammenti di selenite, varietà di gesso utilizzata nell’antichità come vetro da finestra.
I Musei civici, al terzo piano di Palazzo dei Musei sono aperti gratuitamente da martedì a venerdì dalle 9 alle 12 (al pomeriggio solo su prenotazione per gruppi di almeno 20 persone); sabato domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19; chiuso nei lunedì non festivi.
Per informazioni: tel. 059 2033100 (www.comune.modena.it/museoarte).
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