L’area interessata dallo studio che riguarda Modena insieme ai Comuni di Castelfranco, San Cesario e ai quattro dell’Unione del Sorbara (Nonantola, Bastiglia, Bomporto e Ravarino) è complessivamente di 447 chilometri quadrati e rappresenta il 17 per cento del territorio provinciale. La popolazione residente è di circa 261 mila persone, il 37 per cento di quella dell’intera provincia: 186 mila i residenti nel capoluogo, 75 mila quelli della proposta di Unione tra i sei Comuni.
“Il bacino territoriale –spiega l’Anci nello studio – è sotto molti aspetti omogeneo e con plusvalori dimensionali e qualitativi notevoli, rappresenta un ambito di grande rilievo strategico nel quale la costituzione di un piano d’area può promuovere un profilo politico-istituzionale e gestionale in grado di dare nuovo e significativo impulso allo sviluppo e al miglioramento della qualità della vita del territorio”.
Nei sei comuni dell’Unione sono presenti 7 mila aziende con oltre 20 mila addetti con il terziario, le costruzioni e l’agricoltura come settori prevalenti. Considerando il comune di Modena (oltre 18 mila aziende) aumenta ovviamente l’incidenza del commercio e del terziario.
Azioni sul documento