Elaborato dal Museo civico d’arte, sede del coordinamento Unesco di Modena, “È la mia vita in Piazza Grande” vede coinvolti enti e istituti cittadini che hanno aderito al progetto partecipato, riservandogli da subito una positiva accoglienza e impegnandosi con azioni legate al proprio specifico ambito d’intervento. I soggetti coinvolti, ai quali si aggiungono altre realtà e associazioni, sono: i Servizi sociali del Comune, Fondazione Fotografia, Istituto d’Arte Venturi, Istituto Storico, Curia arcivescovile di Modena e Nonantola, Arci Modena.
Grazie alla partecipazione dei Servizi sociali e in particolare dell’Area anziani, sono state realizzate proiezioni fotografiche sull'immagine di Piazza Grande in oltre 15 strutture, divise fra case protette e spazi anziani, interessando circa 400 ospiti al fine di stimolarli nei ricordi della piazza, raccolti dagli animatori. Sabato 18 gennaio dalle 10 alle 12, invece, in collaborazione con il Centro stranieri e la Casa delle Culture, nella sala del Consiglio di Palazzo Comunale si svolge un focus-group con i rappresentanti delle comunità di migranti presenti in città, per coinvolgere nell'iniziativa anche i nuovi modenesi.
L'adesione di Fondazione Fotografia, ha permesso il recupero di immagini storiche della piazza e l’ideazione del set fotografico di sabato 18 gennaio in piazza Grande, a cura degli studenti del Master di alta formazione sull’immagine contemporanea. A questo si aggiunge il lancio su Facebook di un concorso fotografico rivolto ai giovani affinché propongano una loro immagine “sentimentale” della piazza
L’Istituto d’Arte Venturi, attraverso il coinvolgimento di quattro classi, ha consentito di svolgere riprese audio e video e ricognizioni fotografiche, già a partire da alcuni degli incontri con gli anziani. Gli studenti, inoltre, svilupperanno durante l'anno scolastico laboratori creativi che riguarderanno, in particolare: l'elaborazione di mappe emotive che presentino il punto di vista delle giovani generazioni sul centro storico cittadino e in particolare su piazza Grande, la realizzazione di video sulle voci della piazza per restituirne l’immagine socio-culturale, la costruzione di “scatole magiche”, ovvero di un particolare procedimento fotografico tipico degli esordi della fotografia che verrà proposto in occasione degli eventi finali.
Al progetto “È la mia vita in Piazza Grande” partecipa anche l’Istituto Storico, le cui competenze saranno necessarie per la ricostruzione della storia della piazza dal 1940 a oggi. In più, la sezione didattica dell'Istituto porta l'iniziativa nelle scuole di Modena proponendo un percorso incentrato sulla scrittura di testi autobiografici, grazie alla collaborazione con la Libera Università dell’Autobiografia di Anghiari.
Visto il significato religioso che la Piazza ha sempre avuto e continua a rivestire, fondamentale è la collaborazione avviata con la Curia arcivescovile di Modena e Nonantola. In particolare, l'apporto della Curia si tradurrà nella ricostruzione della serie storica di avvenimenti religiosi svoltisi in Piazza, e nel recupero di testimonianze iconografiche e di personalità legate all’ambiente ecclesiastico.
La partecipazione, infine, di Arci Modena, ha permesso la ricognizione delle attività nelle quali piazza Grande è stata al centro delle manifestazioni organizzate da Arci, oltre al contatto con cinedocumentaristi per la realizzazione di una serie di video-interviste e di un filmato che sarà disponibile sul sito internet dell’iniziativa e presentato negli eventi finali che si svolgeranno nella tarda primavera.
Parallelamente alla collaborazione con questi enti, il Museo civico d’arte ha già raccolto oltre 370 fotografie storiche su piazza Grande e una serie di testimonianze di personalità note e di comuni cittadini; ha curato la realizzazione del sito internet www.vitainpiazzagrande.it che ospiterà tutta la documentazione; ha organizzato incontri con associazioni culturali e gruppi di interesse (finora Associazione mogli dei medici, L'Incontro, Società del Sandrone); ha contattato la Compagnia del Ratto d’Europa ed Ert per coinvolgerli nell’evento finale; ha preso accordi con il Centro Stranieri e con la Casa delle Culture per l'organizzazione di un incontro con i rappresentanti delle comunità di migranti presenti in città; infine, ha avviato la progettazione di mostre che saranno allestite e inaugurate in maggio.
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