10/09/2013

INTESA A QUATTRO PER IL FUTURO DELLA CASERMA GARIBALDI

Comune di Modena, Direzione regionale per i beni culturali, Agenzia del Demanio e Benedettini impegnati in un percorso di valorizzazione dell’edificio

Il futuro della ex Caserma Garibaldi è stato al centro dell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi presso la Direzione regionale per i beni culturali paesaggistici dell’Emilia Romagna insieme al Comune di Modena, all’Agenzia del Demanio e all’Ordine dei benedettini di Modena. Tutti i soggetti hanno condiviso l’obiettivo di realizzare un Protocollo d’intesa per la valorizzazione dell’edificio. L’intesa consente innanzitutto di superare l’attuale situazione di stallo e di affidare completamente il primo stralcio dei lavori, ossia l’intervento di messa in sicurezza, alla Direzione regionale per i beni culturali paesaggistici.

Alla riunione hanno partecipato, per il Comune, il sindaco Giorgio Pighi, assieme al direttore generale Giuseppe Dieci e agli assessori al Patrimonio Fabio Poggi e ai Lavori pubblici Antonino Marino; per gli altri soggetti, coadiuvati dai rispettivi tecnici: Carla Di Francesco, direttore della Direzione regionale per i beni culturali paesaggistici; Riccardo Uzzo, direttore regionale dell’Agenzia del Demanio; don Stefano Pascalis, priore dei Monaci Benedettini del Monastero di San Pietro.

 “Si tratta di un passo significativo verso il recupero dell’ex caserma Garibaldi, di cui già due anni fa il Comune aveva chiesto al Demanio l’acquisizione nell’ambito di un progetto di valorizzazione, – commenta il sindaco Giorgio Pighi – attraverso un percorso in cui sarà indispensabile il confronto approfondito con il Tribunale di Modena. Percorso in cui il Comune ricopre un ruolo importante per uscire dall’empasse determinato dal mancato trasferimento della Prefettura e per risolvere i problemi legati alle nuove esigenze di edilizia giudiziaria, nell’ex caserma saranno infatti collocati gli uffici dei Giudici di pace che confluiranno nel capoluogo. Resta fermo – aggiunge  il sindaco – che senza finanziamenti il Comune non potrà intervenire”.

“Sono infatti ancora tutte da discutere e da definire – aggiunge l’assessore al Patrimonio Fabio Poggi – le destinazioni finali della ex caserma, così come le modalità di gestione dell’immobile, poiché come Comune dobbiamo puntare alla sostenibilità del progetto nella logica del Federalismo demaniale che con il cosiddetto Decreto del fare dovrebbe ora entrare nel vivo. Dopo due anni di incertezze – continua Poggi - l’articolo 56 bis, indica finalmente le modalità per procedere alla richiesta di trasferimenti di proprietà demaniali a titolo non oneroso. Un passo avanti quindi, anche se il giudizio complessivo sulla legge non può essere positivo, poiché è stato ampliato il vincolo di dismissione del patrimonio immobiliare da destinare al Fondo per l’ammortamento dei titoli di Stato per la riduzione del debito pubblico statale, introducendo di fatto una nuova tassa per gli enti, pari al 10 per cento del valore dell’immobile alienato. Un simile balzello, ritenuto anche dall’Anci potenzialmente incostituzionale perché applicato su immobili già nel patrimonio originario degli enti, limita fortemente le possibilità di manovra della finanza locale”.

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