Qual è la percezione da parte dei modenesi riguardo all’immigrazione straniera? Il fenomeno dell’immigrazione dall’estero è registrato in diminuzione nel 2012 (con un calo del numero di stranieri a Modena a giugno 2013) dal servizio Statistica comunale. Ma la tendenza, ancora troppo “fresca”, non sembra aver modificato le opinioni dei modenesi registrate a fine 2012. All’argomento immigrazione, infatti, è dedicato uno specifico approfondimento anche nell’indagine del 2012 dell’ufficio Ricerche del Comune di Modena, relativa alla percezione che i cittadini hanno della sicurezza urbana (si tratta di una ricerca svolta da diversi anni su un campione rappresentativo della popolazione modenese per genere, età e zona di residenza; il campione varia ogni anno). Agli intervistati vengono proposte delle affermazioni sull’immigrazione rispetto alle quali devono dichiarare il proprio grado di accordo, riportato con un indice sintetico che può variare da 0 a 100.
L’esame del trend di accordo per ogni singola affermazione evidenzia come, con valore costantemente superiore a 70, dal 2008 ci sia accordo con l’affermazione secondo cui “Tra gli immigrati c'è molta gente onesta che ha voglia di lavorare” (76,6), a cui si aggiunge negli ultimi due anni l’affermazione “Un figlio di immigrati nato in Italia ha diritto ad avere la cittadinanza italiana” (78,4). Queste affermazioni sono quelle che raccolgono il massimo consenso.
Seguono due affermazioni che riguardano i luoghi di culto e il diritto di voto: “È giusto che gli immigrati possano avere loro luoghi di culto” (69,8) e “È giusto che dopo un po' di anni che l'immigrato vive in Italia gli sia concesso il diritto di voto per il sindaco” (65,3). Le due affermazioni si collocano al secondo e terzo posto per grado di accordo, ma negli anni si alternano con un’altra affermazione che raccoglie un aspetto più critico verso l’immigrazione: “Ciò che disturba di più è che non rispettano le nostre regole dello stare assieme” (62,8) e anche in parte con “L'aumento dell'immigrazione favorisce l'aumento della criminalità” (61,3).
“Questo alternarsi nel grado di accordo fra un atteggiamento di apertura e disponibilità con uno di richiamo al rispetto delle regole e alla legalità – spiegano gli autori della ricerca - descrive non tanto una contraddizione ma piuttosto la convivenza, nella comunità e nelle singole persone, di stati d’animo, convinzioni ed esperienze anche di segno opposto. Di fronte all’immigrazione e al suo impatto così rilevante con la città si mescolano reazioni diverse le cui componenti variano nel tempo. Va però rilevato – sottolineano i ricercatori - che i gradi di accordo negli anni e nella gerarchia interna sono piuttosto stabili: lo scostamento in cinque anni non è mai superiore ai 10 punti (su una scala da 0 a 100) e dunque descrivono una certa stabilità di opinioni dei modenesi sul tema dell’immigrazione”.
Ancora nel segno dell’alternanza fra atteggiamenti diversi si colloca l’accordo con altre due affermazioni e con un punteggio superiore a 50: “Gli immigrati che vengono a vivere qui devono avere la possibilità di mantenere le loro tradizioni” (60,7) e “Nelle graduatorie pubbliche (case popolari, servizi sociali ecc.) i modenesi devono avere una preferenza” (56,7).
Il tema del lavoro: “Gli immigrati tolgono lavoro agli italiani “, seppure in un periodo di crisi economica, non registra una particolare variazione anche se nel 2012 raggiunge il valore più alto (31,6). Anche il tema del valore degli immobili rapportato alla presenza di immigrazione non registra variazioni significative e rimane con un punteggio vicino a 30.
Infine costantemente all’ultimo posto il grado di accordo con l’affermazione “Avrei dei problemi a farmi curare da un medico/chirurgo di origine africana” con punteggi piuttosto bassi anche se in leggera crescita negli ultimi anni (16,1).
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