Il Comune di Modena ha incassato, al 26 luglio, 30 milioni e 240 mila euro con il pagamento dell’acconto dell’Imu che aveva scadenza il 17 giugno. Il dato è in linea con le previsioni, mancano all’appello, infatti, meno di 500 mila euro.
Ma le previsioni ovviamente tenevano conto della sospensione dell’Imu sulla prima abitazione che, da sola, vale oltre 21 milioni di euro rispetto agli 84 milioni complessivi dell’imposta previsti nel bilancio comunale del 2013. “E senza quella cifra, indispensabile, si aprirebbe un problema enorme nel bilancio del Comune, come di tutti i Comuni italiani” afferma il vice sindaco e assessore al Bilancio Giuseppe Boschini richiamando l’appello del presidente dell’Anci Piero Fassino al Governo: “Ci servono risposte certe su queste risorse – aggiunge Boschini – che rappresentano oltre il 10 per cento della copertura dei costi dei nostri servizi locali. Non sappiamo ancora quale soluzione troverà il Governo, ma non possono essere gli enti locali a farsi carico da soli di quelle cifre. I tagli questa volta vanno fatti a livello centrale, come a livello centrale va migliorata la lotta alla evasione con lo stesso impegno che ci stiamo mettendo noi: pagare tutti per pagare meno”.
E a proposito del dibattito di questi giorni sulla soluzione da adottare per l’imposta, Boschini afferma: “Credo si possa valutare di non eliminare del tutto l’Imu sulla prima casa alzando l’asticella delle detrazioni così da esentare dal pagamento la maggior parte delle famiglie, anche per ragioni di equità, e abbassando l’importo in modo significativo per le altre. La differenza, però – insiste Boschini – ce la deve mettere lo Stato, non se la possono accollare ancora una volta i Comuni”.
Con la sospensione dell’Imu sull’abitazione principale, il grosso dell’incasso nella prima parte dell’anno, quindi, è dovuto alla voce “altri fabbricati”: 24 milioni di euro per le seconde case e le altre abitazioni (dai contratti concordati a quelli in uso ai parenti eccetera), visto che, appunto, per l’abitazione principale hanno pagato solo gli immobili di lusso, esclusi dalla sospensione: 215 mila euro l’incasso dell’anticipo.
Due milioni di euro è la cifra relativa alle aree fabbricabili, mentre la quota del Comune per gli immobili a uso produttivo è stata di poco inferiore ai quattro milioni. La parte principale di questa voce, infatti, fino all’aliquota dello 0,76 per cento, è incassata direttamente dallo Stato che da Modena ha raccolto 11,5 milioni, uno in meno del previsto.
“E’ probabilmente un sintomo della crisi economica e delle difficoltà che incontrano molte imprese – spiega Boschini – che dimostra come la vera criticità dell’Imu sia relativa alle attività produttive. E che su questo fronte dal Governo devono arrivare segnali concreti”.
Tra le curiosità dei pagamenti dell’acconto Imu ci sono anche 303 mila euro alla voce “altri fabbricati” che sono finite nelle casse dello Stato quando invece avrebbero dovute andare in piazza Grande. “Sicuramente errori compiuti dai cittadini nel compilare l’F24 – precisa Boschini – ma che confermano ulteriormente come le nostre previsioni fossero corrette visto che, in questo modo, la differenza tra il previsto e l’incassato si riduce ad appena 160 mila euro, praticamente nulla visto che qualche pagamento ritardatario continua ancora ad arrivare. Pagare per tante famiglie e imprese è difficile di questi giorni, noi lo sappiamo, i nostri uffici tributi per questo sono particolarmente disponibili e attenti per dare informazioni e risposte, soprattutto a chi è in difficoltà a pagare o per l’eventuale ravvedimento operoso”.
Una guida completa all’Imu per tutti i contribuenti è consultabile on line all’indirizzo: www.comune.modena.it/tributi/imu.
Azioni sul documento