Libri d'arte da collezione in mattoni di poliuretano. Lumachine che spuntano da copertine verde prato. Grandi "fogli volanti" realizzati appositamente per la mostra. È quanto si può ammirare fino a sabato 31 luglio alla biblioteca d'arte Luigi Poletti (viale Vittorio Veneto 5) nell'esposizione "Lumacoonte: un po' lumaca un po' camaleonte" dedicata ai libri d'artista di Franco Mello. La mostra, visitabile negli orari di apertura della biblioteca, da lunedì a sabato dalle 8 alle 14, documenta la produzione di libri d’artista realizzati da Franco Mello (Genova 1945) con diversi autori e editori modenesi e con i maggiori esponenti dell’Arte Povera e della Transavanguardia.
L'opera di Mello, grafico, designer, editore, spazia in diversi ambiti creativi: dalla progettazione di cataloghi di mostra e riviste, all'ideazione di libri per ragazzi; dalla regia di filmati e programmi televisivi, alla creazione di oggetti di design e libri d'artista. Dopo la formazione alla scuola di Arti Grafiche di Genova, inizia la sua avventura professionale alla Galleria del Deposito, dove apprende la stampa serigrafica dall'incisore Brano Horvat ed entra in contatto con artisti come Vasarely, Fontana, Alviani, Perilli, Luzzati e Costantini. Poi l'incontro determinante con il critico Germano Celant e il trasferimento a Torino, dove lavora in un'agenzia di pubblicità e inizia a collaborare con gli artisti dell'Arte Povera, da Merz a Calzolari, da Pistoletto a Zorio, Gastini, Ontani, Opalka, Parmiggiani, Paolini, Piacentino e molti altri. In questo contesto, lavora all'importante mostra "Conceptual Art Arte Povera Land Art", curata da Celant alla Gam di Torino nel 1970. Parallelamente si dedica all'attività di editore, prima con Giorgio Persano e poi con Marco Noire e comincia una lunghissima "militanza" come designer presso la Gufram, un'azienda storica del design industriale, per la quale firma l'appendiabiti "Cactus" e il catalogo della mostra "The Rock Furniture" al Castello di Rivoli, con l'originalissima copertina di mattoni in poliuretano, oggi oggetto di collezionismo.
La mostra documenta la ricca produzione di cataloghi, riviste, libri d'artista, che mostrano la capacità di ideare soluzioni grafiche preziose ed eleganti ma anche curiose e originali. Tra le opere esposte, i volumi che testimoniano la storica collaborazione con i maggiori esponenti dell'Arte Povera e della Transavanguardia italiana e i libri, frutto dei contatti e del forte legame con l'ambiente artistico modenese, in particolare con gli artisti Giuliano Della Casa, Wainer Vaccari, Claudio Parmiggiani e con i galleristi Rossana Ferri e Emilio Mazzoli. Sono esposti anche sei grandi "Fogli volanti" appositamente realizzati per la mostra.
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