02/07/2013

BILANCIO/ 3-OPPOSIZIONE: “TROPPE TASSE E NESSUNA SOLUZIONE”

Per le minoranze solo tamponamenti, non interventi strutturali per modificare la spesa

Ad aprire il dibattito su bilancio di previsione del Comune di Modena e Piano degli investimenti (approvato lunedì 1 luglio con il voto favorevole della maggioranza, contrario dell’opposizione) è stato il capogruppo del Pdl Adolfo Morandi che ha elencato le “criticità del documento: dalle alte aliquote Imu applicate a scapito di famiglie e imprese alla Tares che per le aziende aumenta del 13,6%; dall’insufficiente rinegoziazione degli appalti nella gestione dei servizi sociali alla mancata esternalizzazione di questi e dei servizi scolastici; dall’introduzione dell’imposta di soggiorno al tardivo e inconcluso Piano delle sedi comunali, da un Piano sosta che rende meno accessibile il centro alla mancata realizzazione delle infrastrutture fino alla prevista vendita di azioni Hera. Infine – ha concluso - è da ipocriti vantarsi di non aumentare le tasse quest’anno, quando lo si è fatto in modo esagerato lo scorso anno creando un avanzo di oltre 14 milioni di euro”. Sandro Bellei ha anche definito la tassa di soggiorno “assolutamente assurda, anacronistica, incomprensibile ed eccessiva perché penalizza il turismo e l’intera città in un momento di grande crisi”. E Luigia Santoro ha precisato: “Forse le entrate del Comune dovute a tasse non aumentano, ma sicuramente aumentano le spese per le famiglie causate dalla Tares, così come dagli aumenti della tessera del trasporto pubblico”.

Per l’Udc, Gian Carlo Pellacani ha parlato di “immobilismo patologico e di un terribile modo di affrontare i problemi gravando i modenesi di imposte oltre il limite della tollerabilità. Nel bilancio non ci sono tagli strutturali né scelte strategiche precise”, ha osservato citando come esempio il calo dei dipendenti comunali senza il rifacimento della pianta organica, le mancate alienazioni, le differenze con cui gli assessorati attuano i tagli, la mancanza di misure volte alla crescita”. Il capogruppo Davide Torrini ha definito gli emendamenti “più o meno condivisibili, ma di fronte a questo bilancio che giudichiamo negativo – ha commentato - facciamo una scelta politica votando contro tutti quelli di sindaco e maggioranza e a favore di quelli dell’opposizione. C’era da misurarsi su come trovare risorse per tamponare un nuovo calo di risorse – ha aggiunto - lo si è fatto con un insieme di strategie di tamponamento che non hanno nulla a che vedere con un intervento strutturale. Il tema vero è ridurre la spesa pubblica: garantire uguali livelli di servizio riducendo i costi, perché andare avanti così non è possibile”.

Per Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it “il bilancio risente della situazione generale del Paese ma è lontano dalle richieste dei cittadini. I due emendamenti di Msa propongono la vendita delle azioni del servizio Farmacie comunali per finanziare, con sette milioni e 300 mila euro, l'abbattimento del debito del Comune, consentire il pagamento di fornitori e imprese rilanciando l’economia e aumentando l’occupazione, e organizzare la raccolta differenziata porta a porta con tariffa puntuale per le utenze non domestiche che potranno scaricare il 10% di Iva sulla fatturazione del servizio, al contrario di quanto avviene con la Tares. Con un milione è anche prevista la costruzione della rotatoria tra via Emilia e via Scartazza. Credo inoltre vada sospesa la tassa di soggiorno e ho condiviso la riduzione dei trasferimenti ai gruppi, mentre andrebbe prevista l’Imu sulle attività estrattive”.

Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia ha affermato: “Si continua a limare senza avere il coraggio di rivoluzionare un sistema che non può più reggere; questo bilancio non rappresenta in alcun modo un cambio di passo per la città che ne avrebbe invece bisogno. Non pretendevo un bilancio rivoluzionario, ma bilanci come questo tendono a negare il futuro alla città”. Riguardo agli emendamenti ha definito “ridicoli quelli del Pd, perché la riduzione delle risorse ai gruppi consiliari va concordata”.

A Eugenia Rossi di Etica e legalità l’emendamento sui tagli ai gruppi consiliari “lascia l’amaro in bocca, poiché sarebbe stato corretto guardare a tutte le spese, anche di Presidenza e assessorati e parlarne insieme”. Inoltre, “la tardiva presentazione del bilancio ha comportato difficoltà e rigidità, perché molte spese sono state già impegnate e il Consiglio è ridotto ad avallare di scelte fatte. Nel bilancio – ha aggiunto - non c’è nulla di innovativo, tranne il progetto sull’Agenzia casa che però non è risolutivo; le spese di consulenza sono ancora alte, troppe e inutili quelle di rappresentanza, esagerate le retribuzioni dei dirigenti”.

È del tutto negativo anche il giudizio sul bilancio di Fabrizio Cavani della Lega nord “perché – afferma il consigliere – privilegia l’aumento delle entrate al taglio delle uscite e preferisce inasprire ulteriormente la tassazione anziché ridurre sprechi e inefficienze; ne sono un esempio lampante le aliquote Imu, assolutamente troppo alte. Continuano a essere eccessive le voci riferite alle consulenze esterne, come non sono diminuiti i contributi ai soliti noti”.

Per il capogruppo di Modena futura Nicola Rossi “il bilancio di Modena non presenta elementi di rottura o innovazione ed è assolutamente in linea con quanto fatto dal Governo centrale, mentre ci vorrebbe un segnale di forte discontinuità. In un momento in cui si vendono anche i gioielli di famiglia – ha aggiunto - dovrebbe farlo anche il Comune, oltre che proseguire in una logica di alleggerimento fiscale sulle aziende per renderle più competitive.

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