“Occorre intensificare le iniziative che si svolgono all’ex cinema Principe e visto che l’utilizzo di questo contenitore va riconsiderato, nulla impedisce che a promuovere le attività non sia una sola associazione, come accade oggi, ma un gruppo di associazioni che usa l’atrio dell’edificio in modi e momenti diversi”. L’assessore alla Cultura Roberto Alperoli concorda con il consigliere del Pd William Garagnani che durante il Consiglio comunale di lunedì 15 luglio ha presentato un’interrogazione per sapere “perché la biglietteria dell’ex cinema Principe sia sottoutilizzata”. Il consigliere, ha ricordato come già in passato avesse presentato un’istanza per sollecitare la città a far sopravvivere la più bella sala cinematografica realizzata nel Novecento, così come aveva fatto sopravvivere i teatri dell’operetta dell’Ottocento. “Miracoli non ne possiamo fare – ha aggiunto - ma almeno facciamo funzionare la ex biglietteria che, collocata in una zona strategica ma chiusa quasi tutto l’anno, da luogo di rivitalizzazione della zona Tempio diventa un non luogo che provoca degrado con evidente danno alla promozione del Mef”.
L’assessore ha ricordato come l’associazione Via Piave e dintorni dal 2008 abbia animato, a titolo gratuito, l’atrio dell’ex sala cinematografica con una serie di iniziative tra cui anche mostre di un certo pregio, ma le attività si sono con il tempo ridotte anche in concomitanza con la nascita del Mef, che ha visto la stessa associazione protagonista di attività tese a rinsaldare il rapporto tra Museo e residenti della zona. “L’associazione ha iniziato a lavorare nel 2008 e ha svolto un lavoro meritorio – ha precisato Alperoli - ma siamo in una situazione diversa e, anche se non mi risulta un luogo degradato, c’è sicuramente il tema di intensificare le attività e credo che si possa ragionare con Via Piave e dintorni affinché lo stesso spazio possa ospitare iniziative anche di altre associazioni”.
Dopo aver chiesto la trasformazione dell’interrogazione in interpellanza, Sandro Bellei del Pdl ha insistito: “L’edificio andrebbe utilizzato meglio e di più; potrebbe essere la porta del Mef, in cui diffondere i programmi delle mostre e delle iniziative, anche perché si tratta di una bella struttura che fin dall’origine ospitò diverse funzioni. L’edificio, che ha un valore storico, è intatto e si trova in una posizione eccezionale, non dico che si potrebbe pensare a un esproprio ma rischia di essere una delle tante occasioni perse che Modena non può e non si deve permettere”.
Per Gian Carlo Pellacani dell’Udc “si tratta di uno dei tanti casi in cui Modena si affida ai contenitori piuttosto che alle idee e, allora, piuttosto di lasciare la struttura inutilizzata perché non sappiamo cosa farci, meglio costruirci visto che si tratta di una zona di valore”, ha detto.
Di tutt’altro parere l’interrogante che ha infine chiesto all’assessore di rivolgere “un appello alle associazioni di volontariato affinché si organizzino a costo zero per svolgere attività frequenti in quella sala”.
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