“L’Amministrazione comunale modenese ha ben evidente la situazione degli uffici giudiziari; basti pensare che è pari a un milione e 440 mila euro la spesa sostenuta e rendicontata nel 2012 al Ministero della Giustizia dal solo settore Patrimonio (a cui vanno sommate quelle affrontate da altri settori), oltre al fatto che un ha un tecnico distaccato per il Tribunale”. Lo ha affermato l’assessore al Patrimonio del Comune di Modena Fabio Poggi rispondendo nel Consiglio comunale di lunedì 8 luglio all’interrogazione urgente di Olga Vecchi del Pdl intitolata “La Giunta intende predisporre un piano concreto e realizzabile per risolvere i crescenti problemi del Tribunale o si affiderà ad ipotesi fantasiose e irrealizzabili per costi e tempi?”
“La strategia del Comune è tenere tutti gli uffici giudiziari in centro storico – ha continuato l’assessore - anche in previsione dell’accorpamento delle sedi distaccate. Lo dimostrano i lavori programmati da una delibera di Giunta già nel dicembre del 2011 e avviati il mese scorso al terzo piano del palazzo di Giustizia di corso Canalgrande, l’ulteriore locazione di un piccolo locale accanto al Tribunale, ma anche le ipotesi a medio e lungo termine che si stanno affrontando d’intesa con l’Agenzia del Demanio e la Prefettura, oltre che con il presidente del Tribunale con quale ci sono frequenti incontri e al quale spetta decidere quali uffici collocare al terzo piano di palazzo di Giustizia, dove l’intervento partito a inizio giugno dovrebbe concludersi in 120 giorni. Mentre non è percorribile la strada indicata dalla consigliera “per gli alti costi che determinerebbe in termini di locazione o di acquisto, oltre che di ristrutturazione dei locali”.
Olga Vecchi aveva infatti interrogato la Giunta, citando un pronunciamento della Corte dei Conti umbra secondo cui i Comuni possono stipulare nuove locazioni passive per le necessità conseguenti alla riforma delle sedi giudiziarie, in deroga alla legge di stabilità del 2013, per sollecitare il Comune a procedere alla locazione di locali della Curia e della parrocchia di San Biagio attigui alla sede della Procura e adiacenti al Tribunale.
L’assessore ha spiegato che la legge di stabilità introduce una clausola di invarianza della spesa, cioè la riorganizzazione degli uffici giudiziari non può comportare costi aggiuntivi per l’Amministrazione rispetto agli attuali, a maggior ragione se si considera che 4 delle 5 sedi decentrate del Tribunale di Modena si trovano attualmente in immobili di proprietà dei rispettivi Comuni e che la loro dismissione non rappresenterà quindi un risparmio. Le risorse economiche non possono nemmeno essere reperite dalla dismissione dei locali di via Cesare Costa che ospitano i Giudici del lavoro, per i quali il Comune spende attualmente 260 mila euro, perché quell’economia, consentita proprio dal recupero dei locali del terzo piano di palazzo di Giustizia, era già stata prevista nell’ambito del piano sedi.
L’interrogazione è stata trasformata in interpellanza da Gian Carlo Pellacani dell’Udc che si è detto favorevole a tenere gli uffici giudiziari in centro storico e alla strategia degli accorpamenti “che a Modena avverranno in tempi brevi”. Il consigliere ha quindi esortato a chiedere il parere della Corte di Bologna per verificare “la possibilità di spesa visto il caso straordinario di accorpamento” e ha avanzato anche l’ipotesi che parte degli uffici possano essere ospitati anche al Sant’Agostino.
In sede di replica, Olga Vecchi ha insistito: “Non si può parlare della Caserma Garibaldi che rappresenta una scelta inesistente, come Bankitalia non va bene perché non abbiamo risorse. Fino a poco tempo fa non si sapeva ancora l’esito dell’asta per i lavori al terzo piano, quindi non dite che è mesi che state lavorando su questo. Il 13 settembre arrivano a Modena tutti i giudici. Dove li mettiamo?”
Concludendo l’assessore Poggi ha sottolineato come “la soluzione all’emergenza sia costituita dai locali che si renderanno disponibili al terzo piano di palazzo di Giustizia, oltre che da eventuali altri spazi di proprietà comunale, ma sarà il presidente del Tribunale a decidere la distribuzione degli uffici. Mentre sull’ipotesi ex Caserma Garibaldi - ha precisato - Comune, Agenzia del Demanio e Prefettura concordano sul fatto di verificare la disponibilità del Ministero della Giustizia ai fini della ristrutturazione dell’immobile da destinare in parte ai Giudici di pace”.
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