09/07/2013

“ALL’AZIENDA SCAM RISCHIO DI INCIDENTI LIMITATO”

L’assessore Arletti ha risposto all’interrogazione del consigliere Ricci (Sel) allarmato dall’episodio avvenuto in Texas. “A breve riduzione dell’area di impatto”

“Alla Scam sono presenti sostanze pericolose che la inseriscono nell'elenco delle aziende a rischio di incidente, ma tali sostanze vengono solo miscelate e confezionate, limitandone il livello di rischio. Negli ultimi tempi l’azienda ne ha eliminate e, per questa ragione, a breve potrà probabilmente essere ridotto il territorio esposto al rischio di incidente attorno allo stabilimento”.

Lo ha detto l’assessore all’Ambiente del Comune di Modena Simona Arletti rispondendo nella seduta del Consiglio comunale di lunedì 8 luglio all’interrogazione trasformata in interpellanza del consigliere di Sel Federico Ricci sugli stabilimenti suscettibili di causare incidenti rilevanti. Il consigliere, che ha citato l’esempio dell’azienda a Waco del Texas in cui recentemente è esploso un impianto di fertilizzanti provocando morti e centinaia di feriti, ha posto l’attenzione sulla società Scam di Modena, che a sua volta produce fertilizzanti, e ha chiesto in particolare quali sono le aree sotto tutela “anche come elemento di quadro conoscitivo all'interno del Psc”, e qual è la procedura di sicurezza in caso di incidente rilevante, come ad esempio di possibili nubi tossiche su Modena.

“Attualmente secondo la direttiva Severo le aziende a rischio di incidente nella Provincia di Modena sono otto, di cui due in città: la Scam e la Cromoduro”, ha spiegato Arletti. “L'accostamento della Scam con l’azienda esplosa a Waco però è improprio – ha aggiunto – la ditta del Texas ad esempio lavorava con ammoniaca in pressione, cosa che non avviene nell’azienda modenese”. L’assessore ha inoltre spiegato che per le procedure di sicurezza interne allo stabilimento la Scam inizierà entro fine luglio l’istruttoria relativa al Rapporto di sicurezza quinquennale, che sarà pronto entro quattro mesi e verrà inoltrato al Comitato tecnico regionale dell’Emilia Romagna dei Vigili del fuoco. “A ora l’estensione interessata dal Piano di emergenza esterno, che è di competenza della Prefettura è suddivisa in tre zone – ha precisato Arletti – una di sicuro impatto, con una superficie circolare di 230 metri di raggio; una di danno, con una superficie di 919 metri di raggio; e una di attenzione, con una circolare di 3.200 metri di raggio. In caso di rischio è prevista la diffusione del preallarme alla popolazione mediante l’attivazione delle sirene poste all’esterno dell’azienda”. Arletti ha quindi spiegato la procedura che viene attivata in caso di incidente, con il coinvolgimento di Vigili del fuoco, personale Ausl, Forze di Polizia e Arpa sotto il coordinamento della Prefettura, dove viene attivato il Centro coordinamento soccorsi. “In caso di necessità – conclude – il Centro valuta la necessità dell’evacuazione di tutta o parte delle zone interessate”.

Sul tema è intervenuto Sandro Bellei del Pdl che ha evidenziato come il tema del rischio incidenti torni periodicamente all’attenzione: “Mi auguro che i modenesi possano stare tranquilli e che l’Amministrazione abbia preso tutte le precauzioni necessarie per la sicurezza dei cittadini”.

Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it ha manifestato preoccupazione per l’impatto descritto dall’assessore in caso di incidente: “Nonostante il quadro sia tutt’altro che leggero gli interventi abitativi previsti in via Argiolas e nel comparto Morane sono confermati: chiedo di rivedere i progetti”.

Elisa Sala del Pd ha evidenziato l’importanza di un censimento della popolazione dell’area interessata e della loro informazione come elemento di autoprotezione. “Il piano d’emergenza– ha aggiunto – deve coinvolgere l’Amministrazione e tutte le altre forze che lavorano per il monitoraggio”.

Per Gian Carlo Pellacani dell’Udc “il Comune non tiene conto dei vincoli urbanistici sulle distanze opportune, per questo insieme alla consigliera Rossi abbiamo preparato una mozione per la sospensione di ogni costruzione intorno alla Scam prima di verifiche sulla sicurezza”.

Secondo Federico Ricci “è importante avere queste informazioni come elemento di quadro conoscitivo all’interno del percorso del Psc, in quanto gli enti locali devono prevenire e limitare le conseguenze dannose anche nella previsione di nuovi insediamenti”.

In conclusione, l’assessore Arletti ha sottolineato che la Valsat tiene conto di tutti gli aspetti ambientali e di possibili impatti sulla salute. “Teniamo costantemente aggiornata dall’anagrafe la popolazione coinvolta – ha aggiunto – e la zona di danno di 900 metri dovrebbe coinvolgere circa un centinaio di famiglie”. L’assessore ha infine ricordato che ogni anno l’azienda fa una giornata di apertura ai cittadini per informarli sulle modalità di protezione in caso di rischio. “Una nuova simulazione – ha concluso – sarà disposta dopo il prossimo Rapporto di sicurezza dell’azienda”.

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