Il Comune di Modena si costituirà parte civile nel processo per l’omicidio di Tiziana Olivieri. Lo ha annunciato il sindaco Giorgio Pighi incontrando venerdì 7 giugno in Municipio, insieme all’assessore comunale alle Pari opportunità Marcella Nordi, i rappresentanti del Comitato “Uniti per Titti” che si è formato all’indomani della scarcerazione, per motivi burocratici, dell’imputato reo confesso.
Il sindaco Pighi ha ottenuto nei giorni scorsi l’autorizzazione a costituirsi parte civile in quanto a suo tempo nominato tutore del figlio di Tiziana Olivieri.
Sindaco e assessore hanno ascoltato con attenzione le richieste del Comitato, rivolte anche alle più alte cariche istituzionali. Innanzitutto, che l’omicida, che era il compagno della vittima, sia sottoposto nuovamente a custodia cautelare in attesa del processo. Poi, che il governo adotti un decreto legge che precluda la possibilità di usufruire della scarcerazione per decorrenza dei termini di custodia cautelare in caso di omicidio, specialmente quando la prova evidente (confessione, flagranza eccetera) impone la celere fissazione dell’udienza. Infine, che sia al più presto approvata la legge che permette di contrastare il femminicidio e sia inasprita e resa più facilmente applicabile la disciplina del reato di stalking.
Il sindaco Pighi, sottolineando il moltiplicarsi di episodi di inaudita violenza nei confronti delle donne, ha osservato come “la presunzione di innocenza sino alla condanna è prevista dalla nostra Costituzione assieme alla possibilità di applicare la custodia cautelare prima della condanna e alla previsione dei termini massimi di tale custodia. Occorre garantire equilibrio – ha sottolineato Pighi – tra le tre norme evitando che errori del procedimento possano determinare la scarcerazione di imputati per reati gravissimi”. L’assessore Nordi ha aggiunto: “Dobbiamo educare alla tolleranza e al rispetto dell’altro partendo dai cittadini più giovani, ma davanti ai livelli intollerabili per una società civile che sta assumendo il fenomeno della violenza sulle donne e dei femminicidi servono anche leggi adeguate e incisive”.
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