“Non potevamo pensare di appesantire ulteriormente il carico fiscale su imprese e famiglie, così già tanto gravate dagli effetti della crisi economica”. Parte da qui il sindaco di Modena Giorgio Pighi per spiegare come “di fronte alla riduzione di risorse di oltre nove milioni di euro, abbiamo scelto la strada di non toccare tasse e tariffe ma operare una razionalizzazione forte delle spese dell’ente, senza perdere di vista la necessità di garantire i servizi, in particolare quelli fondamentali per la qualità della vita e la coesione sociale”.
E’ il dato principale del bilancio preventivo 2013 del Comune di Modena illustrato al Consiglio comunale lunedì 10 giugno e la cui approvazione è in programma per il 1 luglio. Il valore complessivo della parte corrente è di 235,6 milioni di euro, mentre il Piano degli investimenti prevede interventi per circa venti milioni di euro, con un Patto di stabilità che ne “congela” quasi 23 e uno spazio finanziario che, al momento, garantisce pagamenti per 18,3 milioni.
“Destiniamo alla crescita tutte le opportunità e le risorse disponibili – sottolinea il sindaco Pighi – e chiediamo al governo un’attenuazione dei vincoli del Patto di stabilità per agevolare gli investimenti degli enti locali, ma anche di rivedere l’aumento dell’Iva che creerebbe ulteriori difficoltà ai Comuni e graverebbe sui consumi danneggiando sia la qualità della vita delle famiglie sia l’economia”.
La manovra finanziaria necessaria per compensare, senza aumento delle aliquote comunali di Imu e di Irpef, la riduzione dei trasferimenti dallo Stato è di 9,2 milioni di euro. Il bilancio 2013 viene presentato già nella modalità sperimentale, il cosiddetto bilancio “armonizzato”, e non è possibile il confronto con il preventivo 2012 realizzato in modo tradizionale.
“Il confronto lo possiamo fare con l’assestato del 2012 – spiega l’assessore al Bilancio Giuseppe Boschini – e la sostanza è si riducono le entrate dai trasferimenti e il grado di autonomia finanziaria del Comune raggiunge il 90 per cento, cioè le risorse che provengono da Stato e Regione si riducono al 10 per cento delle entrate. Il calo effettivo della spesa, però, sarà di 7,2 milioni in quanto contiamo su di un rimborso dello Stato di circa due milioni su fondi 2012. Naturalmente ci muoviamo in un quadro di incertezza ed estremamente variabile: il governo si è impegnato a rivedere Imu e Tares entro settembre, oltre a essere in discussione l’aumento dell’Iva previsto dal 1 luglio, e che incide anche per noi sul costo dei beni che acquistiamo. Saranno quindi probabili – annuncia Boschini – variazioni di bilancio nei prossimi mesi, ma era necessario non protrarre ulteriormente l’esercizio provvisorio per garantire efficienza alla struttura e rendere efficaci già nel corso di quest’anno le scelte strategiche che operiamo”.
I sette milioni e 200 mila euro di riduzione della spesa sono ottenuti in particolare con una diminuzione dei costi di funzionamento del Comune: calano le risorse per i gruppi consiliari e per le trasferte degli amministratori, quelle per le consulenze e gli incarichi (il 25 per cento in meno, scendendo a un milione e 858 mila euro), così come per i dirigenti (167 mila euro in meno con un taglio alla retribuzione facoltativa e il blocco del turn over) e per il personale nel suo complesso dove la spesa passa da 66 a meno di 64 milioni, con una riduzione di quasi due milioni e 300 mila euro.
Altri risparmi si realizzano con razionalizzazioni e semplificazioni in tutta la macchina comunale, anche grazie a l’introduzione di elementi strutturali che ne migliorano l’efficienza: tecnologie informatiche, stamperia unificata con la Provincia, gestione delle utenze nelle sedi comunali, controllo di affitti e canoni. Voce per voce i risparmi previsti variano dal 2 al 20 per cento.
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