Con il ritorno del bel tempo anche la “Preda ringadora” si svela e, ultimato il cantiere di restauro, torna a far bella mostra di sé in piazza Grande. Era stato infatti il persistere delle piogge a ritardare il termine dei lavori di recupero e ripristino affidati ad “Artemusa” e finanziati dal Lions club Modena Estense. Sui basamenti della “Preda” sono state apposte le targhe che ne segnalano l’appartenenza al sito Unesco e la datazione, che colloca il suo arrivo in piazza nel Medioevo tra il X e il XIII secolo. “Per conservarla senza recintarla, lasciandola nel suo luogo storico – raccomanda l’architetto Rossella Cadignani, del settore Edilizia storica del Comune - è importante che tutti sappiano rispettarla. Gesti apparentemente innocui, come salirci in cima, se ripetuti tante volte rischiano di danneggiarla”.
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