07/05/2013

SPAZI AD ASSOCIAZIONI, “VERIFICHE A OGNI SCADENZA”

L’assessore Fabio Poggi ha risposto all’interrogazione di Eugenia Rossi (Etica e legalità) sulla struttura comunale di via Panni che ospita numerose associazioni

A ogni scadenza di contratto vengono fatte verifiche sulle attività delle associazioni beneficiarie di spazi comunali, per capire se persistono le condizioni e le necessità in termini di dimensione degli spazi e di tempi della concessione. Lo ha detto l’assessore comunale al Patrimonio Fabio Poggi rispondendo in Consiglio comunale a Modena nella seduta di lunedì 6 maggio all’interrogazione trasformata in interpellanza della consigliera di Etica e legalità Eugenia Rossi sull’edificio comunale di via Panni e sulla concessione di spazi al suo interno ad associazioni modenesi. La consigliera ha chiesto quale sia la situazione della sede di via Panni riguardo a proprietà, locatari e utilizzatori, dai canoni d’affitto ai contributi erogati dal Comune, e quali sono le procedure per l'intervento di messa in sicurezza dei locali a seguito del sisma. Rossi ha fatto inoltre riferimento allo scontro tra il Wwf Modena e la Consulta Ambiente riguardo l'inagibilità e i lavori di ripristino, e ha aggiunto che dopo la presentazione dell’interrogazione è stata sottoposta “a un pressing di insulti e minacce di citazioni giudiziarie tramite stampa, sms, mail, telefonate e visite nella sede comunale. Si tratta di squallidi atti intimidatori reazione a quella che è la normale attività di un consigliere, di cui ho messo a conoscenza l’Arma dei Carabinieri e su cui ha preso posizione anche il sindaco Pighi”. Da tutti è stata espressa solidarietà per l’attacco ricevuto.

L’assessore Poggi ha spiegato che “l’ex casa colonica del Parco Amendola, in via Panni, è un edificio di tre piani e gli utilizzatori e concessionari dell’edificio sono, oltre alla Circoscrizione, il circolo Vivere insieme al piano terra e in parte al primo piano, che versa un canone di concessione annuale di 1325 euro; le associazioni WWf, Lac, Oipa e la Consulta per la tutela dell’ambiente, sempre al primo piano, con un unico contratto di concessione e un canone di 559 euro; le associazioni Club Modena 4x4, 2000 moto e Aquilò al secondo con un canone di 616 euro”. Poggi ha spiegato che la concessione è per tutte le associazioni di quattro anni e scadrà in momenti diversi nel 2014. Ha inoltre precisato che le quattro associazioni ambientali su cui verte l’interrogazione non godono di contributi specifici se non una quota di 2000 euro versata nel 2012 dall’assessorato all’Ambiente alla Consulta per l’attività ordinaria. “Il sisma ha reso inagibile l’intera struttura e di fronte all’impossibilità di intervento dell’Amministrazione, piuttosto che impedire di usufruire della sede, dove c’erano le condizioni abbiamo permesso alle associazioni di fare loro l’intervento, realizzando il progetto sviluppato dal Comune”, ha spiegato. “E’ stata stipulata una convenzione con il circolo, che per primo si è fatto carico dei costi, e successivamente con la Consulta, che si è detta portavoce delle altre associazioni ambientali. Solo in seguito – ha precisato Poggi – è emerso il disaccordo del Wwf in merito alla scelta, ma la Consulta ha deciso di accollarsi i costi e di proseguire con i lavori. L’Amministrazione ha avuto solo un ruolo di ratifica tecnica e non è entrata nel merito né dell’utilizzo degli spazi né delle trattative interne tra associazioni, così come previsto dalla convenzione”.

Per Gian Carlo Pellacani dell’Udc “l’Amministrazione ha compito di controlli annuali sulle associazioni che beneficiano di uno spazio comunale”. Il consigliere ha chiesto una commissione dedicata all’attività di queste associazioni e ha chiesto impegno nel “razionalizzare una giungla selvaggia che va sfoltita e bonificata dai parassiti che vi si annidano e danneggiano le associazioni virtuose”.

Sandra Poppi di Modenasaluteambiente.it ha evidenziato che trattandosi di spazi concessi dal Comune ad associazioni “di interesse collettivo, per lo più a onlus, bisogna verificare e controllare che non diventino la casa o l’ufficio di qualcuno che li utilizza per interessi privati”.

Federico Ricci di Sel ha precisato di non intervenire sul caso specifico ma ha espresso disaccordo sulla definizione di “giungla” in riferimento alle associazioni: “L’associazionismo modenese in gran parte lavora in modo sano e sta anche a noi riuscire a creare le condizioni perché non si trasformi in altro”, ha affermato. “Bisogna distinguere tra realtà diverse; non si può fare di tutta l’erba un fascio”.

Secondo Eugenia Rossi “l’Amministrazione deve verificare e conoscere l’attività dei beneficiari proprio per evitare che un’associazione travolga le altre. C’è necessità di trasparenza nelle associazioni”, ha aggiunto. “Non difendiamo d’ufficio situazioni quanto meno al limite della definizione di volontariato”. La consigliera ha infine definito “inopportuno” il fatto che le associazioni  paghino in proprio lavori sulla struttura pubblica.

L’assessore Poggi ha concluso il dibattito evidenziando che “nessuno mette in dubbio l’importanza dell’associazionismo modenese, così come la necessità di far rispettare le regole” e ricordando che “è tuttora in corso un percorso all’interno della Commissione Affari istituzionali per rivedere i meccanismi di iscrizione delle associazioni all’albo e il funzionamento delle consulte”.

Azioni sul documento