L’intervento per la trasformazione dell’ex Ospedale Sant’Agostino in un Polo della Cultura rappresenta “un esempio di come si può perseguire in modo efficace l’interesse pubblico offrendo al contempo una grande opportunità di sviluppo alla città facendo leva proprio sulla cultura come risorsa”. Lo afferma il sindaco di Modena Giorgio Pighi commentando le dichiarazioni dello storico dell’arte Salvatore Settis che ha associato l’iniziativa a processi “di privatizzazione dei beni culturali”.
“Nel caso di Sant’Agostino – aggiunge il sindaco – non solo è tutto assolutamente regolare sotto il profilo urbanistico e di tutela di beni architettonici, come dimostra ampiamente il ruolo avuto nell’operazione dalla Direzione regionale per i Beni culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna, ma è anche chiaramente un progetto che ha come obiettivo prioritario restituire alla città un edificio adeguatamente recuperato, sotto il profilo architettonico e storico. Ma non basta il recupero: con il Polo della cultura quell’edificio sarà riempito di contenuti andando a valorizzare, per esempio, il patrimonio librario di due prestigiose biblioteche con spazi di consultazione e strumenti per gli utenti. E’ questo - conclude Pighi - il modo migliore per onorare l’interesse pubblico: non solo garantire la conservazione dei beni culturali (fattore quasi scontato a Modena), ma valorizzarli e soprattutto inserirli in un contesto che ne garantisca la salvaguardia nel solo modo possibile e cioè creando interesse, maggiore fruibilità, innovazione e sviluppo”.
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