Il Consiglio comunale di Modena ha approvato un anticipo di 38 mila euro delle risorse finanziarie destinate ai gruppi consiliari per il loro funzionamento, in attesa dell’approvazione del bilancio preventivo. La votazione, avvenuta nella seduta di oggi, lunedì 6 maggio, è stata preceduta dall’intervento di diversi consiglieri sulla proposta di Francesco Rocco (Pd) di decurtare i finanziamenti per l’anno 2013 del 30% (nel 2012 il taglio era stato del 20%).
La votazione sulla proposta, che potrebbe vedere tra i firmatari altri gruppi consiliari, avverrà in sede di bilancio; nella seduta odierna è invece stata approvata all’unanimità - fatta eccezione per Modena futura che ha votato contro - la sola delibera sull’anticipo di risorse. Nel dettaglio, verranno erogate risorse per i mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile 2013: al Pd andranno 12 mila 350 euro, al Pdl 5 mila 225 euro, a Modena futura, Sel e Udc 2 mila 850 euro e a Etica e legalità, Lega nord, Fratelli d’Italia, Mpa e Modenasaluteambiente.it 2 mila 375 euro.
Presentando la delibera, il sindaco Giorgio Pighi ha spiegato come la modalità di ricezione delle risorse e la tipologia di utilizzo siano definiti dalla conferenza Stato-Regioni e ha ricordato che la distribuzione avviene in parte come quota fissa per ogni gruppo consiliare, in parte a seconda del numero di consiglieri. In merito alla proposta di taglio dei finanziamenti ha inoltre affermato: “Non si può dire sempre che deve essere qualcun altro a cominciare a ridursi le risorse, altrimenti si rischia di andare in una direzione che i modenesi non si meritano. Cominciamo noi a tagliare – ha concluso – e speriamo che gli altri seguano l’esempio”.
Ad aprire il dibattito è stato il consigliere Rocco: “Propongo ai colleghi di ridurre del 30% le risorse destinate ai gruppi consiliari”, ha detto. “Si tratta di fondi utili ma ritengo questo atto dovuto e di buon senso in un momento di difficoltà dei cittadini e di bilancio dell’Amministrazione. Auspico che tutti aderiscano e firmino il documento”. Sempre per il Pd, il capogruppo Paolo Trande ha definito “giusto e necessario lanciare un segnale e diminuire una quota dello stanziamento annuale di fondi per dimostrare che il Consiglio comunale è consapevole del momento di difficoltà generale. Si tratta di un segnale di condivisione che riteniamo importante”.
Nicola Rossi di Modena futura si è detto d’accordo: “I fondi ai gruppi consiliari sono destinati molto spesso all’organizzazione di eventi, cene e altro. Si tratta di attività che, pur essendo previste per legge, hanno la finalità di pubblicizzare i gruppi”. Il consigliere ha inoltre proposto di eliminare o attenuare il criterio di proporzionalità sulla base del numero di consiglieri nella distribuzione delle risorse.
Anche Sandra Poppi ha espresso favore sulla proposta: “E’ una cosa positiva e sono sorpresa dell’iniziativa. Trovo importante recepire questa decurtazione, così come aveva fatto chi mi aveva preceduto lo scorso anno. Non va però colpito solo questo, ma tutti i costi della politica, a partire dal finanziamento ai gruppi consiliari e dai rimborsi elettorali”.
Per Eugenia Rossi di Etica e legalità “se si vuole tagliare bisogna farlo su tutto, in modo equo, coinvolgendo anche il presidente del Consiglio, la Giunta e soprattutto i compensi nelle società partecipate, a partire da Hera. Se questa proposta va invece nella direzione di una eliminazione del finanziamento pubblico ai partiti – ha aggiunto – allora è un’altra cosa e sono favorevole”.
Della stessa idea Sergio Celloni di Mpa, che ha parlato di “affermazioni populiste”. Per il consigliere “stiamo parlando di qualche centinaio di euro al mese, a fronte di un forte impegno che portiamo avanti quotidianamente per cogliere le esigenze dei cittadini. Se vogliamo tagliare i costi della politica dobbiamo toglierli tutti e la politica deve tornare a essere una passione”.
Per Adolfo Morandi (Pdl) si tratta di spese per svolgere attività necessarie all’azione politica: “Facciamo la nostra attività con passione e con spirito quasi gratuito, visto l’esiguo importo del gettone, quindi il finanziamento ai gruppi è fondamentale e non va criminalizzato. Non voglio dire no a priori a un taglio del 30%, ma comporterebbe un maggior disagio per chi ha meno consiglieri”. Olga Vecchi ha dichiarato di “non essere per nulla scossa dal fatto di dover rinunciare a una parte delle risorse. Siamo come sempre scossi dal metodo: la proposta era stata messa agli atti intorno a metà aprile e si è atteso che ci fosse il pubblico per presentarla”, ha aggiunto riferendosi ai cittadini presenti in Aula per assistere alla successiva discussione sulla pedonalizzazione di Piazza Roma. “Credo che agire in questo modo – ha concluso – sia strumentale e demagogico”.
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