Nell’area di Ponte Alto non verranno costruite nuove abitazioni. Lo ha deciso la giunta comunale di Modena approvando oggi, martedì 7 maggio, la delibera relativa alla zona elementare 2050, che è compresa, appunto, tra la strada Ponte Alto e lo stradello Anesino.
Con il provvedimento si risponde negativamente alla richiesta della proprietà di applicare la possibilità prevista per le aree F, la cosiddetta “perequazione 20/80” (articolo 16.7 bis del Regolamento urbanistico) che avrebbe consentito la costruzione di 242 alloggi privati sul 20 per cento dell’area in cambio della cessione gratuita al Comune del restante 80 per cento, sul quale poi avrebbe potuto essere realizzata una quota minima di 242 alloggi pubblici per l'affitto e la “convenzionata”, fino a un massimo di 500-600 alloggi).
La delibera avvia contestualmente il percorso di una variante al Psc, l’attuale Piano strutturale comunale, che riporti l’area di circa 18 ettari, già sede di attività industriali, all’interno dell'ambito produttivo, con prevalenza di insediamenti industriali e quote di terziario e commercio.
Verrà sostanzialmente ripristinata la situazione antecedente la trasformazione in area F (attrezzature generali) avvenuta nel 2003, ed annullata la possibilità di applicazione dell’articolo 16.7 bis, introdotta dal Consiglio comunale nel 2008.
Con la variante, inoltre, si ricompatterà il perimetro dell’area, che in superficie si riduce di 5.299 metri quadrati.
La delibera approvata dalla giunta, che tiene conto anche della situazione ambientale dell’area, definisce gli indirizzi in base ai quali gli uffici comunali predisporranno la variante al Psc e la conseguente variante al Poc che dovranno essere adottate dal Consiglio comunale dopo la concertazione con la Provincia e gli altri enti preposti.
“Il percorso per l'adozione si può sviluppare in alcune settimane – spiega Gabriele Giacobazzi, assessore a Programmazione e gestione del territorio – e la decisione, in coerenza con gli indirizzi del nuovo Psc recentemente approvati, contribuisce a ridurre il numero di alloggi complessivamente previsto sulle cosiddette aree F. Nelle scorse settimane, avevamo valutato anche un’ipotesi che mantenesse a Ponte Alto la previsione di una quota di edilizia residenziale Peep, comunque compatibile con le prescrizioni ambientali, ma gli approfondimenti effettuati hanno portato ad abbandonare questa possibilità ritenendo più coerente con la storia di quell’area – conclude Giacobazzi – il ripristino della completa destinazione ad ambito produttivo”.
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