“Gli interventi da fare per mettere in maggiore sicurezza idraulica la città sono ancora diversi, importanti e decisivi: va concluso il Diversivo Martiniana di competenza della Regione per raccogliere le acque della zona sud della città sud provenienti da monte; va realizzata al più presto la cassa di espansione del Naviglio nei prati di San Clemente a carico di Aipo; le casse di espansione del Secchia vanno mantenute in efficienza asportando i sedimenti accumulati nel tempo, sempre da parte di Aipo. Infine le casse del Panaro vanno collaudate con le nuove paratoie”. E’ un primo commento di Simona Arletti, Assessore all'Ambiente e protezione civile dopo le ore di intense piogge cadute sulla città.
Venerdì la situazione idraulica del bacino di Modena è stata difficile per la quantità di acqua caduta in tante ore di seguito in montagna e in città. Nelle ultime 48 ore in montagna sono caduti dai 40 ai 60 mm di pioggia e 30 millimetri in pianura. I terreni agricoli impregnati da acqua e neve caduti durante tutto l’inverno e in questa prima fase della primavera, non erano in grado di assorbire altra acqua. Canali e fossi di competenza comunale ricevono manutenzioni costantemente e hanno funzionato in modo corretto senza provocare rigurgiti.
Ci sono state alcune criticità circoscritte, come in stradello Paduli dove la non perfetta manutenzione dei fossati adiacenti le strade ha creato locali esondazioni che hanno interessato la sede stradale e le campagne circostanti. Nel caso di Paganine, insieme al gestore del servizio idrico integrato, si sta accertando con maggiore precisione la causa del limitato allagamento che si è verificato in quella zona. Le strade come via Curtatona, i sottopassi, Ponte Alto e il Passo dell’Uccellino, sono stati chiusi per motivi precauzionali per l'innalzamento del livello del fiume Secchia che a Ponte Alto ha raggiunto la significativa quota di 9,01 metri invadendo le aree golenali.
Il canale Naviglio, anche grazie alle costanti manutenzioni, ha smaltito correttamente il notevole carico d'acqua proveniente da monte. Le caditoie sono oggetto di periodiche pulizie da parte di Hera e dove hanno rigurgitato, vedi Tre Olmi e zona Modena Est, è successo per l'elevata pressione della quantità d'acqua presente in fognatura.
“Detto questo, anche per rispetto ad altre città che sono state colpite duramente da allagamenti diffusi - ribadisce l’assessore - credo si dovrebbe usare la definizione di “città allagata” non nel caso di venerdì. Fortunatamente non ci sono stati pericoli per l'incolumità pubblica. Sono intervenuti tempestivamente i servizi comunali del settore ambiente, manutenzione e Polizia municipale insieme ai volontari del gruppo comunale di Protezione Civile per risolvere i disagi localizzati.
Siamo una città che da sempre deve fronteggiare la criticità idraulica data la posizione tra due fiumi e la scarsa pendenza naturale del terreno. Non ci sono misteri sulle competenze sulla gestione e manutenzione dei fossati stradali che spettano esclusivamente ai frontisti. Certo - conclude Arletti - le competenze sulla sicurezza idraulica coinvolgono più soggetti: i Comuni, la Provincia, la Regione, Aipo, i consorzi di bonifica Burana ed Emilia centrale e, come detto, i privati; quindi è importante che ognuno faccia la propria parte in collaborazione con tutti gli altri”.
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