Nei primi tre mesi dell’anno a Modena i superamenti del valore limite giornaliero delle Pm 10, le cosiddette polveri sottili, sono stati 20 nella stazione di via Giardini e 14 in quella del parco Ferrari. Nello stesso periodo dello scorso anno i superamenti erano stati 59 in via Giardini e 44 al parco Ferrari. Il dato del 2013 è anche notevolmente inferiore rispetto a quelli registrati negli ultimi sei anni che hanno avuto una media di 47 superamenti del limite nei primi tre mesi nella stazione di via Giardini.
L’abbattimento delle polveri quest’anno è stato favorito dalla situazione meteorologica (ben 28 giorni di pioggia e otto di neve), ma negli ultimi sei anni la riduzione dei superamenti è stata del 30 per cento: dai 120 del 2007 agli 85 del 2012 in via Giardini (sono stati 67 al parco Ferrari). Pur se ancora lontani dal rispettare il limite di 35 sforamenti all’anno del valore limite giornaliero (50 microgrammi per metro cubo), è soprattutto il valore medio delle concentrazioni che mostra i miglioramenti ottenuti, con una riduzione generalizzata dei livelli: dai 48 microgrammi per metro cubo misurati in via Giardini nel 2007 ai 38 microgrammi nella stessa stazione nel 2012, anno caratterizzato da una situazione meteorologica particolarmente sfavorevole.
Per l’assessore comunale all’Ambiente Simona Arletti i dati sulla qualità dell’aria rappresentano, proprio in occasione della “Domenica senz’auto – Liberiamo l’aria” del 7 aprile con la quale Modena partecipa alle celebrazioni della Giornata mondiale della Salute, “una conferma della criticità della situazione, ma anche degli sforzi fatti in questi anni per migliorarla, soprattutto rispetto alla riduzione dell’inquinamento provocato dal traffico”. Del resto, il maggior responsabile dell’inquinamento atmosferico in città è proprio il traffico veicolare che vi contribuisce per circa il 75 per cento e di questo, circa il 30 per cento è determinato dal traffico presente sulle autostrade che attraversano il territorio. “Minor traffico in città, come nel caso dei giovedì ecologici e della domenica senz’auto, vuol dire – sottolinea Arletti – minori emissioni da combustione e, come ci spiegano i tecnici, minor generazione di polveri da usura gomme, freni, parti meccaniche e minor risollevamento delle polveri. Per problemi complessi come la lotta alle Pm10, comunque, servono politiche integrate e di area vasta, anche sovra regionale, che mettano insieme – aggiunge Arletti – riduzione della velocità degli autoveicoli, promozione del trasporto pubblico locale, dell’uso della bicicletta e dei carburanti meno inquinanti, come il metano, il gpl e l’elettrico”.
Le polveri sottili (Pm10) sono una delle tre componenti che creano situazioni di criticità all’aria che respiriamo a Modena. Le altre sono il biossido di azoto (NO2) e l’ozono (O3). Mentre in base ai dati rilevati dalle centraline della rete di monitoraggio regionale della qualità dell’aria negli ultimi anni risultano sempre al di sotto del valore limite le concentrazioni di monossido di carbonio, biossido di zolfo e benzene.
Per il biossido di azoto, in particolare, i valori medi annuali evidenzino negli ultimi sei anni una situazione di miglioramento (la concentrazione media annua per il 2012 è risultata in via Giardini pari a 49 microgrammi per metro cubo contro i 62 del 2007) anche se si è ancora lontani dal raggiungere il rispetto del limite annuo pari a 40 microgrammi per metro cubo. Risulta invece rispettato in tutte le stazioni il valore limite orario per la protezione della salute umana pari a 200 microgrammi per metro cubo, da non superare per più di 18 volte l’anno. “Il biossido di azoto – spiegano i tecnici – si configura pertanto come un inquinante critico più per i livelli medi, che per gli episodi acuti”.
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