Mele rosse, specchi parlanti, stivali che camminano da soli, ranocchi pronti a trasformarsi con un bacio, indomiti cavalieri, bambini coraggiosi e bellissime principesse: con oltre trecento illustrazioni d'epoca tra figurine, cartoline e giornalini per ragazzi, la ricchissima tradizione delle fiabe europee è la protagonista della nuova mostra del Museo della figurina. L'esposizione, dal titolo “Cammina cammina... Fiabe d'Europa in figurina”, inaugura venerdì 8 marzo alle 17.30 in corso Canalgrande 103 e rimane aperta fino al 14 luglio. Curata dall'associazione Hamelin, fa parte del progetto culturale “Il ratto d'Europa” promosso da Emilia Romagna Teatro ed è prodotta grazie al contributo della Fondazione cassa di risparmio di Modena.
Forma di racconto sintetica, che procede più per accostamento di visioni che per connessione logica, la fiaba si presta ad essere raffigurata in un numero esiguo di immagini. Ricche di dettagli o essenziali, rassicuranti o terrifiche, le singole figurine illustrano le scene chiave del racconto, ma nel complesso riescono a restituire l'atmosfera di racconti provenienti da paesi diversi – la Germania dei fratelli Grimm, la Francia di Perrault, la Danimarca di Andersen – permettendo di riconoscere nella fiaba una delle radici su cui si è costruita la cultura europea. Non soltanto destinate ai bambini, le fiabe erano anzi molto apprezzate dagli adulti, che le raccontavano davanti al focolare o durante lo svolgimento di lavori manuali.
La mostra si snoda attraverso sezioni tematiche: 'Il racconto', dedicato alla diffusione orale delle fiabe; 'I luoghi', spazi dalla natura simbolica, che riflettono sensazioni e psicologia del personaggio; 'Le cose', oggetti presenti nella narrazione, emblema del difficile rapporto tra uomo e mondo esterno; 'Il destino', cioè lo sviluppo della storia fra trasformazioni, incantesimi e incontri; infine 'Le riletture', sezione in cui si esplorano rifacimenti, parodie e nuovi racconti nei quali i personaggi tradizionali come Cappuccetto Rosso o Cenerentola tornano in vita. Per ogni tema sono esposte figurine come le classiche “Liebig” e le più grandi “Bon Marché”, album come quelli realizzati dalla ditta di cioccolato “Stollwerck”, pop-up e altri materiali, fino agli spezzoni di celebri film influenzati dalla tradizione fiabesca, come “Psycho” o “Matrix”. Il catalogo edito da Franco Cosimo Panini riproduce tutte le immagini in mostra, con un testo introduttivo di Elena Massi e una fitta trama di spunti, curata da Emilio Varrà, per interpretare i nuclei tematici delle fiabe. Della mostra fanno parte anche le installazioni degli studenti dell'Istituto d'arte Venturi e “L'angolo del cantastorie”, uno spazio per sedersi e narrare, lasciandosi ispirare da trentasei libretti che raccolgono fiabe più o meno note: da “Pelle d'Asino” a “La fata Berliquette” e “Il nano giallo”. I libretti si possono consultare al Museo o acquistare al bookshop. Ogni sabato dalle 16 in poi (tranne il 30 marzo e il 27 aprile) un cantastorie leggerà dai libretti aiutandosi con oggetti e marionette, in una performance aperta a grandi e bambini dai quattro anni in su. La mostra è aperta da mercoledì a venerdì dalle 10.30 alle 13 e dalle 16 alle 19.30, sabato, domenica e festivi dalle 10.30 alle 19.30 (www.museodellafigurina.it).
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