Sono 182 i modenesi che si sono rivolti al difensore civico nel 2012 (195 nel 2011), in particolar modo nei mesi di gennaio, febbraio, aprile e maggio. Sono aumentate in modo significativo le pratiche che vedono come causa scatenante la crisi, a partire da quelle relative alle Politiche sociali, abitative e per l’integrazione (oltre il 20 per cento nel 2012, poco più del 14 per cento nel 2011), mentre sono diminuite quelle relative a Hera (quasi un 15 per cento rispetto al 16,4 per cento dello scorso anno) e alla Polizia municipale (meno del 10 per cento rispetto al quasi 12 per cento del 2011).
In aumento anche le pratiche relative alla Pianificazione territoriale, Trasporti e mobilità (7,1 per cento) e quelle riguardanti le Politiche economiche e i tributi (6 per cento), mentre calano leggermente quelle dell’Ambiente e della Protezione civile (6 per cento), della Trasformazione urbana, qualità edilizia e fascia ferroviaria (4,4 per cento), dei Lavori pubblici, servizio tecnico manutentivo e Patrimonio (4,4 per cento), dei Servizi demografici (2,7 per cento) e dell’Accesso agli atti (2,7 per cento). Una richiesta su cinque, così come lo scorso anno, ha riguardato infine temi di non stretta competenza del Difensore civico, a cui lo stesso ha comunque cercato di rispondere con indicazioni e orientamenti.
A presentare la relazione sull’attività svolta nel corso del 2012 in Consiglio comunale, nella seduta di oggi, lunedì 11 febbraio, è stato lo stesso Difensore civico Giuseppe Ferorelli.
Ferorelli ha sottolineato “la massima e leale collaborazione da parte degli uffici comunali e dei gestori dei servizi pubblici”, “l’alto grado di efficienza della macchina amministrativa” e “la ‘tenuta’ dei Servizi sociali in un anno delicato, caratterizzato da un quadro economico-finanziario in peggioramento per le restrizioni operate a livello nazionale e da un crescente e notevole incremento di richieste di aiuto provenienti da una platea sempre più vasta di cittadini. Va altresì dato atto – ha aggiunto – dell’atteggiamento comprensivo di Hera che, a seguito dell’aumento di richiedenti di circa il 30 per cento, a causa della crisi, ha acconsentito a una rateizzazione delle bollette in tre mesi per tutti e sei mesi per disoccupati e cassintegrati”.
Il Difensore civico ha poi evidenziato l’attuale incertezza relativa alla sua figura derivante dalla possibilità nella nuova legislatura di cambiamenti relativi al ruolo e alle funzioni delle Province, cui fa capo lo stesso Difensore civico, svuotate di competenza operativa dal decreto “Salva Italia”.
Ferorelli ha poi citato un caso che ha visto diversi cittadini rivolgersi alla sua figura: la presunta illegittimità dell’applicazione dell’Iva sulla Tia. “Sia Hera che il servizio Tributi del Comune hanno indicato le fonti normative che giustificano l’applicabilità dell’Iva – ha detto – nonché le circolari emanate dal ministero dell’Economia e Finanze che sono tenuti a seguire. Il problema è che mentre il ministero ritiene che la Tia 1 e la Tia 2 abbiano natura di corrispettivo di un servizio/entrata patrimoniale, gli organi giudiziari citati dalle associazioni dei consumatori ritengono che si tratti di natura tributaria: di qui l’illegittimità del pagamento dell’Iva, in quanto tributo su un altro tributo. Di fronte a questo aperto contrasto e al conseguente grave stato di incertezza dei cittadini – ha proseguito il Difensore civico – il Governo ha deciso di non decidere e ha preso tempo fino a quando, l’1 gennaio 2013, sarebbe entrata in vigore la Tares”. Ferorelli ha inoltre ricordato che il tema è stato anche oggetto di dibattito il Consiglio comunale nel luglio 2012 a seguito di un’interrogazione e un ordine del giorno respinto a maggioranza dall’Aula, che proponeva di impegnare sindaco e Giunta a intervenire presso Hera per il rimborso agli utenti di quanto corrisposto a titolo di Iva.
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