Dal lavoro nero all’impiego di lavoratori extra Ue clandestini, dalle retribuzioni erogate fuori busta alle omissioni contributive. Sono alcune delle violazioni accertate dal Servizio ispezione sul lavoro della Direzione territoriale di Modena durante le verifiche, terminate lo scorso dicembre, a cui sono state sottoposte diversi soggetti giuridici riuniti sotto la ragione sociale di “Modena Assistenza” e facenti capo a uno stesso soggetto economico. L’ispettorato ha calcolato mancate spettanze ai lavoratori per 300 mila euro. “Ora è importante che queste persone si facciano rappresentare dai sindacati per rivalersi di quanto spetta loro”.
È quanto ha sottolineato l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Modena Francesca Maletti rispondendo, durante il Consiglio comunale di lunedì 11 febbraio, all’interrogazione illustrata da Maurizio Dori del Pd. Il consigliere ha ricordato come “l’azienda di servizi alla persona che si occupa di assistenza presso famiglie e ospedali non abbia esitato a sfruttare i lavoratori, per lo più stranieri. E 40 di loro lo scorso agosto, in un presidio, hanno rivendicato il mancato pagamento di diverse mensilità, tredicesime, ferie, assegni e indennità di maternità”. Dori ha anche ricordato come tutte le promesse fatte da Modena Assistenza siano state disattese ma a oggi siano solo nove le posizioni di lavoratori giunte in Tribunale. E ha chiesto “cosa intenda fare l’Amministrazione per tutelare i diritti di questi lavoratori facilmente ricattabili”.
“Da parte sua – ha precisato l’assessore Maletti – il Comune dal 2009 ha limitato drasticamente l'utilizzo di servizi da parte di soggetti economici come Modena Assistenza per la cura di persone al proprio domicilio, favorendo l'assunzione diretta degli operatori da parte delle famiglie. Ad oggi le famiglie che percepiscono contributi e hanno un contratto con Modena Assistenza sono solo due e non si è potuti passare all’assunzione diretta del lavoratore, ma in entrambi i casi il Comune ha controllato contratto di lavoro e buste paga rilevandoli in regola con i parametri del contratti nazionali e con i parametri dell'Ispettorato del Lavoro. Rispetto al ruolo del Comune per aiutare le lavoratrici, l’assessore ha ribadito che “nel momento in cui siano disponibili i nominativi potranno essere segnalati al servizio di intermediazione gestito dalla Provincia in collaborazione”.
Infine, Maletti ha ricordato che “Modenassistenza Società Cooperativa è già in liquidazione; da fonti non ufficiali risulta sia stata chiesta la nomina del liquidatore anche per le società Modena Assistenza Due, Modena Assistenza Tre e per Coop. Modena Assistenza: ciò dimostra che i controlli hanno sortito un risultato. Ha evidenziato “il grande lavoro fatto dalla Funzione pubblica della Cgil e dall’Ispettorato del lavoro, che sono i presupposti per arrivare anche a un risarcimento per i lavoratori. Il Comune ha svolto le funzioni e i controlli che gli competevano – ha concluso - e potrà aiutare queste persone in base ai parametri vigenti e validi per coloro che si trovano in stato di necessità”.
Per Federico Ricci, capogruppo di Sel “preoccupa che nella nostra città ci sia una situazione, non solo di mancato riconoscimento economico, ma addirittura di mancato rispetto della dignità delle persone, perché questo significa non rispettare il contratto di lavoro e gli aspetti normativi minimo. Non basta introdurre nuove forme di flessibilità, ci sarà sempre chi vuole andare oltre i limiti della legalità per sfruttare le persone”, ha affermato Ricci. E ha ribadito l’importanza di controlli da parte del Comune e della collaborazione con Ispettorato del lavoro e tutte le parti per attuare un controllo ante, durante e post”.
Sandro Bellei del Pdl si è chiesto “come mai sia passato tanto tempo visto che la situazione era sotto gli occhi di tutti: non capisco l’omertà che ha consentito di sfruttare questa situazione e mi meraviglio che queste irregolarità, definite giustamente criminose da Ricci, siano potute continuare fino ad ora”.
Maurizio Dori ha ringraziato l’assessore per la risposta e ha ribadito il carattere “urgente” dell’interrogazione, poi trasformata in interpellanza, “perché quando si parla di lavoratori l’urgenza c’è sempre”. Ha ricordato la difficile situazione dei lavoratori di Modena Assistenza, “soprattutto stranieri che lavorano anche 24 ore al giorno e spesso soggiacciono a forme di ricatti. Tutti sanno ma nessuno fa nulla, è l’anomalia della legge italiana: importazione di mano d’opera debole e creazione di un sistema di società con al vertice colui che sfrutta tutti. È arrivato il momento di dare uno stop a questo signore, perché questi soggetti sono i parassiti della società.
Azioni sul documento