A Modena sono oltre 380 le famiglie a cui è stata sospesa l’erogazione di energia elettrica per morosità; a 345 la fornitura è stata limitata, mentre ad altre 257 è stata sospesa la fornitura di gas. I dati (relativi a febbraio 2012) sono stati forniti da Hera all’Amministrazione comunale modenese che, attraverso i Sevizi sociali, già l’anno precedente aveva messo in campo oltre 210 mila euro di contributi per evitare il distacco delle utenze a molte famiglie morose.
La situazione è illustrata in un ordine del giorno, presentato dal Pd e approvato dal Consiglio comunale di Modena nella seduta di lunedì 4 febbraio, che impegna la Giunta “a valutare con Hera la possibilità di individuare accordi sulle procedure di distacco delle utenze e di recupero del credito ai danni di famiglie il cui stato di necessità sia stato valutato dai Servizi sociali del territorio”.
La mozione è stata approvata con i voti di Pd, Sinistra per Modena, Fratelli d’Italia, Udc e Modena5stelle-beppegrillo.it; astenuti Modena futura e Pdl (a eccezione di Andrea Galli che ha votato contro).
Nell’ordine del giorno, illustrato da Giulia Morini e firmato anche da Maurizio Dori, Francesco Rocco ed Elisa Sala, si sottolinea che “a Modena in questi ultimi tre anni si è verificato un incremento del numero delle famiglie in difficoltà a causa della crisi economica”, ma anche che “a causa di norme nazionali, Hera, come tutti i soggetti gestori, non può decidere sospensioni dei distacchi delle utenze, neppure in periodi critici”. Nel dispositivo, inoltre, si sollecita “a potenziare l’azione dei Servizi sociali del territorio attraverso forme di collaborazione innovative con le società dei servizi energetici” e ad agire presso l'Authority dell'Energia al fine di modificare le norme nazionali per il recupero del credito con modalità che tengano conto delle difficoltà dei cittadini.
Per il Pd, Maurizio Dori ha parlato di “circa 20 mila famiglie nella provincia di Modena che hanno problemi con il pagamento delle bollette Hera” (in particolare 7 mila per le forniture di gas, 5 mila per l’acqua e 8 mila per l’energia elettrica), numeri che se moltiplicati per il numero dei componenti familiari danno la reale dimensione del problema. “Credo che l’Amministrazione comunale debba fare molto – ha osservato – e se oggi fossimo tutti uniti potremmo dare una risposta alla città. È giusto uscire dall’Aula con un voto unanime per dimostrarci vicino ai cittadini dando una risposta concreta alle loro richieste”. Per Giulia Morini “anche se il Comune paga la singola bolletta, il mese dopo il problema si ripresenta e si ha l’impressione di essere in un circolo vizioso; bisogna quindi rendere più agevole la possibilità di personalizzare i piani di rientro e individuare le famiglie per le quali è maggiormente necessario intervenire”.
Michele Barcaiuolo di Fratelli d’Italia si è detto d’accordo con la mozione precisando che “sarebbe stata l’occasione per parlare anche di altre questioni, come quella relativa al sistema del recupero crediti e della impignorabilità della prima casa per crediti di questo tipo o comunque non derivanti da mutuo, fino a chiedere a Hera di individuare una casistica di problematiche per aiutare le famiglie in stato di necessità intervenendo caso per caso. Auspico che questi argomenti vengano trattati dal Consiglio comunale “, ha concluso facendosene carico in prima persona”.
Per il Pdl, Andrea Galli ha invece definito “ipocriti” gli interventi dei consiglieri di maggioranza, “perché l’Amministrazione comunale era un tempo proprietaria di quell’azienda a cui ora si rivolge. Siamo figli di scelte scellerate – ha affermato -che ci hanno fatto perdere il contatto con il territorio e ci hanno legato mani e piedi. Se fossimo ancora proprietari dell’azienda potremmo ora incidere di più e anzi decidere autonomamente”. Olga Vecchi si è detta “favorevole alla necessità di incidere su Hera, perché non si possono staccare le utenze alle famiglie in questo momento di crisi”, ma ha aggiunto: “Chi è il socio principale di Hera se non il Comune?” e ha esortato il Consiglio a controllare “la dittatura di Hera, che ha fatto cassa e continua a farlo andando a raccattare immondizia da tutta Europa”.
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