14/02/2013

“NAM JUNE PAIK”/2 – NOTE BIOGRAFICHE SULL’ARTISTA COREANO

Compositore, performer, videoartista e sperimentatore mediatico, protagonista di spicco del movimento Fluxus, è stato premiato nel ‘93 a Venezia con il Leone d’oro

Nam June Paik, l’artista al quale la Galleria Civica di Modena dedica la mostra che si inaugura sabato 16 febbraio alle 18, nasce a Seul (Corea) nel 1932 e muore a Miami il 29 gennaio 2006.

Compositore, performer, videoartista e grande sperimentatore mediatico, è stato uno dei protagonisti di spicco del movimento Fluxus.

Diplomatosi alla Tokyo University con una tesi su Arnold Schöenberg, continua i suoi studi in Germania alle Università di Monaco di Baviera e di Colonia e al Conservatorio di Musica di Friburgo. Dal 1958 al 1963 lavora con Karl-Heinz Stockhausen presso gli studi WRD di musica elettronica di Colonia. In questi anni conosce John Cage e comincia a partecipare ai festival Fluxus a seguito dell'incontro, nel 1961, con George Maciunas. Nel 1963 inaugura la sua prima mostra personale alla Galleria Parnass di Wuppertall, un'installazione di 13 video-monitor le cui immagini venivano distorte attraverso l'uso di magneti. Nel 1964 si trasferisce a New York dove inizia la collaborazione con la violoncellista Charlotte Moormann.

Nel 1965 filma il traffico newyorkese durante la visita di Paolo VI con la prima telecamera amatoriale appena lanciata sul mercato dalla Sony, filmato che presenterà lo stesso giorno delle riprese con il titolo "Café Gogo", opera sancita come il primo video d’arte della storia.

Nel 1970 costruisce con Shuya Abe il sintetizzatore video colori, un dispositivo che permette di creare immagini autonome senza referenze nella realtà, e nel 1971 lavora al WNET's TV lab di New York.

Nel 1974 espone all’Everson Museum of Art a Syracuse (New York) e nel 1976 e al Kilnischer Kunstverein di Colonia. Nel 1982 il Whithney Museum of American Art di New York gli dedica un'importante retrospettiva.

Nel 1984 lavora a "Good Morning, Mr. Orwell", una trasmissione intercontinentale in diretta televisiva realizzata via satellite, il giorno di capodanno, dal Centre Pompidou di Parigi e dal Museum of Modern Art di New York che vede coinvolti personaggi come Laurie Anderson, Peter Gabriel, John Cage, Merce Cunningham, Salvador Dalí e Joseph Beuys. Nel 1987 viene eletto membro dell'Akademie der Kunste di Berlino e nel 1988 realizza "The More the Better", una "torre dei media" per i giochi Olimpici di Seul costituita con 1003 monitor.

Nel 1990 tiene una personale a Reggio Emilia ai Chiostri di San Domenico.

Nel 1993 è ospite con Hans Haacke del Padiglione Tedesco alla XLV Biennale di Venezia, padiglione premiato con il Leone d'Oro.

Nel 1995 il Kunstmuseum di Wolfsburg gli dedica una personale, a cui seguono quelle del Solomon R. Guggenheim di New York, nel 2000 e di Bilbao, nel 2001. Muore a Miami il 29 gennaio 2006.

 

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