Lo scorso anno I-Modena, progetto condotto dal Comune di Modena con il sostegno di Banca popolare dell’Emilia Romagna, con Telecom come partner tecnico, ha portato internet senza fili in 22 aree del centro storico e nelle adiacenze di 27 filiali Bper. La prossima primavera saranno accesi anche gli hot-spot che garantiscono la copertura wi-fi dei parchi della città. Quest’anno con Scuole in wi-fi il Comune, insieme a Hera-Acantho, ha portato internet a banda larga con connettività senza fili in tutte le scuole medie e superiori della città per consentire servizi didattici e amministrativi innovativi.
Il 2014 porterà la banda larga a cittadini e imprese modenesi. La città di Modena, è stata inserita insieme ad altre 19 in Italia, nel progetto per la realizzazione di una rete di nuova generazione che Fastweb sta portando avanti in collaborazione con Telecom. Il progetto Ftts, Fibre to the street, intende collegare tutti gli armadi in strada e sfruttare la rete di Telecom per arrivare agli utenti finali. Per la posa delle fibre ottiche saranno utilizzate le infrastrutture di Telecom; gli armadi di strada esistenti saranno quindi affiancati e collegati a quelli di Fastweb che per arrivare a casa dei modenesi sfrutterà per lo più i cavi in rame esistenti. Gli interventi di scavo previsti sono minimi e diversi settori dell’Amministrazione modenese, dal Ced al Servizio unico per le imprese alla Polizia municipale, si adopereranno per agevolare il progetto. I primi 30 armadi saranno installati entro la fine del 2013 e saranno almeno 400 entro l’estate del 2014.
“L'obiettivo – spiega l’assessore all’Innovazione del Comune di Modena Fabio Poggi - è fornire ai cittadini e imprese una nuova rete a banda ultralarga (sino a 70/100 Mbps, megabit al secondo) e coprire le zone della città soggette a digital divide. A Modena si tratta non solo di arrivare in aree tutt’ora non coperte, ma anche di potenziare la rete in zone in cui il livello di prestazioni non garantisce alle imprese di effettuare scambi commerciali, andando quindi a scapito della loro competitività. Un problema regionale, oltre che italiano”.
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