06/12/2013

I RAFFINATI ARGENTI DEI VINCENZI, MOSTRA A PALAZZO DEI MUSEI

Si inaugura sabato 7 dicembre alle 17 l’esposizione dedicata alla bottega degli “argentieri e bisuttieri della Real Casa”, con un brindisi ai donatori dei due candelieri di Francesco IV

Giacomo e Luigi Vincenzi, padre e figlio, furono argentieri nella Modena Ducale della prima metà dell'Ottocento. Presero forma nella loro bottega i nove candelieri d’argento, con il monogramma di Francesco IV, ritrovati nel mercato antiquario di Parigi, battuti all’asta e ritornati in città grazie al modenese Pietro Cantore.

Una coppia di quei manufatti di alta qualità ed eleganza è stata acquisita dal Museo civico d’arte di Modena grazie a una sottoscrizione pubblica. Esposti in Sala Sernicoli in una teca recante il nome di coloro che hanno contribuito all’acquisto, i candelieri saranno protagonisti della mostra che si inaugura, con un brindisi ai donatori, sabato 7 dicembre alle 17 al Museo civico in largo Porta Sant’Agostino: “I Vincenzi ‘argentieri e bisuttieri della Real Casa’. Vicende di una bottega artigiana nella Modena Austro-Estense”, visitabile fino al 4 maggio 2014.

Giacomo e Luigi Vincenzi furono a capo di uno dei laboratori più fiorenti del Ducato di Modena eccellendo nella produzione di raffinate suppellettili d’ogni tipo destinate a illustri dimore, alla Corte, a chiese della città e del territorio, alla sinagoga e alla cattedrale.

La mostra, curata da Lorenzo Lorenzini, presenta oreficerie sacre e profane accanto alla recente acquisizione ducale e ad alcuni pezzi del corredo di San Geminiano. Alla bottega, situata prima in contrada Castellaro e poi sotto i Portici del Collegio, si deve infatti la più prestigiosa delle commissioni pubbliche dell'epoca: il corredo per l'altare di San Geminiano in Duomo composto di paliotto, scaffe, cornice, lampade, candelieri e vasi che danno sfoggio di uno straordinario repertorio ornamentale desunto da modelli milanesi.

A fianco delle argenterie sacre, realizzate a seguito di un concorso pubblico bandito dalla Municipalità modenese nel 1830, sono esposti i disegni preparatori conservati presso l’Archivio Storico del Comune. Il tema è stato oggetto di una specifica riflessione condotta dal curatore della mostra Lorenzo Lorenzini e pubblicata nel catalogo che la correda. Il catalogo presenta inoltre un’inedita ricerca documentaria, ricca di informazioni e dati nuovi, condotta da Lidia Righi Guerzoni e relativa alla produzione di Giacomo e Luigi Vincenzi e un interessante contributo di Elisabetta Barbolini Ferrari, che ci insegna a guardare e a capire gli argenti antichi fornendo, nello specifico, una chiave di lettura per interpretare i candelieri acquistati. La teca appositamente realizzata nella quale sono esposti è collocata a fianco delle vetrine che ospitano il nucleo di argenterie modenesi di uso domestico giunte in Museo grazie al lascito testamentario di Carlo Sernicoli del 2007.

La mostra è aperta al pubblico gratuitamente dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12; sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18; il 25 dicembre e l’1 gennaio apertura solo pomeridiana dalle 15 alle 18; chiuso al lunedì.

In collegamento alla mostra è stata realizzata una proposta creativa consistente in due laboratori dedicati alle candele e allo sbalzo.

Per informazioni: Museo civico d'arte, largo Porta Sant’Agostino 337, tel. 059 2033101 o 2033125 (www.comune.modena.it/museoarte).

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